Consulente chimico di porto, emendamento per introdurre nuove regole
I nuovi requisiti da inserire secondo il senatore leghista Manfredi Potenti

Manfredi Potenti
LIVORNO. Tutelare l’esercizio dell’attività di consulente chimico di porto: è l’intenzione dell’emendamento promosso dal senatore leghista rosignanese Manfredi Potenti. Come farlo? Renderla possibile «solo per chi è in possesso di una laurea magistrale in scienze chimiche o scienze e tecnologie della chimica industriale o ingegneria chimica». Non è tutto, servono anche altri requisiti come l’iscrizione all’albo professionale dei chimici e fisici o degli ingegneri, come la realizzazione di un percorso di qualificazione tecnico-professionale organizzato dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici e dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri.
L’emendamento al Ddl Semplificazioni presentato dall’esponente del Carroccio – viene spiegato – punta ad introdurre un articolo nella legislazione vigente che modifichi i requisiti. Secondo quanto sottolinea Potenti, l’intento di questa proposta è quello di «soddisfare un’attesa lunga alcuni decenni dagli operatori del settore»: mira a «incrementare la sicurezza dei porti e quella del lavoro».
I consulenti saranno iscritti in appositi registri tenuti dalle Capitanerie di porto. Tra i loro compiti – si afferma – ci saranno «gli accertamenti di sicurezza per lavori con fonti termiche, per la prevenzione degli inquinamenti, vigilanza su merci pericolose trasportate in colli e rifiuti prodotti dalle navi».











