«A Livorno ore di attesa al terminal Tdt, è impossibile lavorare così»
Il fronte dell’autotrasporto torna all’attacco: poco traffico ma la logistica è ko

Autista alla guida di un camion
LIVORNO. «Così in Tdt per le imprese di autotrasporto è impossibile lavorare». Non potrebbe essere più severo il giudizio che arriva dalle associazioni dell’autotrasporto Assotir, Cna Fita Livorno, Confartigianato Livorno e Trasportounito: per l’ennesima volta fanno fronte comune e tornano alla carica per lamentare «i continui disservizi che creano ingenti extra-costi agli autotrasportatori dovuti alle attese al carico ed allo scarico». Nel mirino il fatto che, «nonostante il poco traffico presente sulle banchine», sono «giorni e giorni che si creano ore di attesa per l’ingresso dei mezzi al varco». Le associazioni dell’autotrasporto chiedono di poter «lavorare nel rispetto delle regole da parte di tutti». Con un messaggio chiaro e diretto: «In Darsena Toscana è l’ora che si ponga fine a questi disservizi».
Non è la prima volta che il fronte dell’autotrasporto alza la voce per questo motivo. Ma non c’è adesso una normativa che riconosce una sorta di indennizzo in caso di ritardi ai danni degli autotrasportatori? «Neanche la nuova normativa sulle penali per le attese al carico e scarico che superano un’ora e mezzo, compenserà totalmente i danni subiti», dicono le quattro organizzazioni di categorie. Che poi tengono a mettere in risalto un aspetto: «Le aziende non campano con gli indennizzi ma con il lavoro».

Camion in coda per l’ingresso nel porto di Livorno (foto d’archivio)
DALL’ ARCHIVIO/1: qui il link all’articolo della Gazzetta Marittima in cui le principali organizzazioni delle imprese dell’autotrasporto denunciano le disfunzioni nell’accesso al porto di Livorno
Assotir, Cna Fita Livorno, Confartigianato Livorno e Trasportounito insistono a dire che si sta parlando di «tempi che non vengono assolutamente conteggiati dai sistemi del terminal, poiché i totem di registrazione dell’arrivo vengono bloccati dando l’impossibilità di fare la documentazione in cui risulta anche l’ora di arrivo del mezzo in Darsena». Aggiungendo poi: «Le imprese hanno anche smesso di provare ad avere spiegazioni dal terminal perché comunque non sono mai risolutive dei tempi di attesa, ma solo a giustificazioni di parte del ritardo».
Le realtà di categoria del mondo dell’autotrasporto sottolineano che «non è nostro compito entrare nelle dinamiche interne dell’organizzazione aziendale e logistica»: al tempo stesso, però, «non possiamo più sopportare che le problematiche interne vengano quotidianamente scaricate sulle aziende di autotrasporto».
«Da più fonti – viene segnalato in una nota ufficiale – si apprende di guasti ai mezzi, di strumentazioni vetuste, di manutenzioni necessarie, di problemi con il personale: tutte questioni che sarebbero alla base dei ritardi che poi vanno a danno delle nostre imprese che saltano viaggi, sballano i tempi di guida e di riposo degli autisti, creano ritardi nell’arrivo a destinazione, non ottengono risarcimento dai committenti».











