Conferenza sul clima, i venti di guerra rallentano la svolta
Pichetto Fratin: finalmente l’Europa ha rimesso i piedi per terra

Gilberto Pichetto Fratin
MILANO. Sul contesto geopolitico attuale pesa un presente di «guerre e nuove contrapposizioni tra Paesi», e questo «rischia di rallentare i processi e gli accordi presi nelle precedenti Conferenze sul clima». Queste le parole del ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin al convegno del “Sole 24 Ore”, organizzato dal quotidiano confindustriale per festeggiare il 160° anniversario dalla fondazione: appuntamento al Mudec di Milano, città dove tutto ebbe inizio nell’agosto 1865 con la nascita di “Il Sole”, primo quotidiano italiano dedicato all’economia.
«Le aspettative non sono altissime – ha aggiunto il ministro – perché in questi anni sono cambiati molto gli equilibri mondiali, con la presenza di conflitti su più fronti e i blocchi che si stanno creando. Anche il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi incide sul clima dei negoziati. È un passaggio difficile, ma dobbiamo comunque andare avanti”.
Sulla partecipazione alla Cop30 a Belém in Brasile, Pichetto Fratin ha precisato che «l’adesione è quasi completa, ma il luogo rende più complessa la presenza effettiva».
Parlando con i giornalisti a margine del convegno del “Sole 24 Ore”, Picchetto Fratin ha detto la sua riguardo all’accordo raggiunto a Bruxelles sugli obiettivi climatici: «L’Europa – viene segnalato – ha finalmente messo i piedi per terra, ragionando su cosa sia realmente raggiungibile. Non dobbiamo fare i “primi della classe” a livello mondiale se questo significa pagare costi economici e sociali troppo alti». Aggiungendo poi: «Per la prima volta si riconosce che Paesi diversi, come Italia e Lussemburgo, non possono avere le stesse regole: serve maggiore flessibilità».
Una ulteriore sottolineatura del ministro riguarda il fatto che «l’Unione europea sul fronte energetico permette di acquistare gas naturale liquefatto dalla Russia: l’Italia non lo fa, ma ci sono paesi come la stessa Germania che hanno assolutamente la necessità di rifornirsi». Pichetto Fratin dice che «passare dal 100% dalla Russia come era fino a tre anni fa a zero» è complicato: ci sono passaggi intermedi. «L’Unione europea – avverte – continua con le sanzioni, siamo arrivati al 19° pacchetto, sono anche pesanti, ma non è che per imporre sanzioni dobbiamo arrivare all’autolesionismo di autosanzionare noi stessi».
In risposta a chi gli chiedeva se vedesse un pericolo nell’escludere l’Ungheria dalle sanzioni per l’approvvigionamento energetico dalla Russia, il ministro ha dichiarato: «l’Italia ha il gnl e ha 28 miliardi di metri cubi di rigassificatori, l’Ungheria non ha il mare per avere i rigassificatori ed era totalmente dipendente dalla Russia».











