La costa livornese vista con gli occhi della giornalista e dello scienziato
Giovedì 13 al Propeller il volume di Elisabetta Arrighi e Fabrizio Serena

Elisabetta Arrighi
LIVORNO. Il mare e la terra parlano fra di loro e raccontano una, cento, mille storie. Raccontano un territorio che vide sviluppare la civiltà etrusca, che accompagnò il passaggio dei Romani, poi i secoli bui del Medioevo, le incursioni piratesche, infine i Medici, per scivolare verso il secolo dei Lumi, fino ad arrivare ai giorni nostri. Davanti a questa terra caratterizzata da una linea di costa frastagliata e bellissima, fra rocce ma anche litorali sabbiosi, c’è da sempre l’immensità del mare, con i suoi segreti e la grande bellezza di fondali, un habitat da preservare di fronte all’inquinamento e al riscaldamento globale che da alcuni anni a questa parte ha portato all’ingresso di specie aliene.

Fabrizio Serena
E proprio il tratto di mare che va dalle Secche della Meloria alle Secche di Vada è protagonista della prima parte del volume intitolato “Di terra e di mare. Viaggio lungo la costa livornese” (Edizioni Ets, Pisa), promosso e pubblicato grazie al sostegno di Fondazione Lem (Livorno Euro Mediterranea), scritto a quattro mani da Elisabetta Arrighi, giornalista e autrice di vari libri, che di mare, di nautica e di porti si è sempre occupata e di cui ha scritto molto, e dal biologo Fabrizio Serena, già responsabile del Settore Mare di Arpat, ricercatore Cnr-Irbm e co-regional vice chair Iucn-Ssg per il Mediterraneo e il Mar Nero. Consulente scientifico della Fao per gli elasmobranchi che lo hanno visto impegnato anche per la Commissione Europea. Un curriculum (di cui abbiamo fatto solo alcuni cenni) che fino ad oggi lo ha visto firmare oltre 300 pubblicazioni scientifiche, tre libri e quattro guide di campo.
Il volume “Di terra e di mare. Viaggio lungo la costa livornese”, appena uscito per i tipi della casa editrice pisana, offre anche numerose grafiche e foto: sarà presentato durante l’evento “Aperiporto” organizzato dal Propeller Club di Livorno giovedì 13 novembre dalle ore 18,30 alle 20,30 presso Urban Cuisine Amedeo in via Enrico Meyer 52. Saranno presenti i due autori Elisabetta Arrighi e Fabrizio Serena.
I capitoli che compongono questo libro offrono una lettura che – come accennato – nella prima parte è rigorosamente scientifica. Fabrizio Serena, come scienziato, risponde punto per punto a domande che permettono di fotografare lo stato del nostro mare «qui ed ora, in un’ottica di salvaguardia che da tempo numerose associazioni hanno fatto loro». Non bisogna mai dimenticare come lo slancio dei volontari è preziosissimo, a fianco delle istituzioni e dei cittadini, «in un’ottica di protezione ambientale, anche dagli scarichi industriali sia a mare che a terra». Diventa così un mantra il verbo “preservare”, perché il mare va difeso, così come l’ambiente terrestre.
La seconda parte del libro, di cui è autrice Elisabetta Arrighi, rimanda a flash storici. Ci sono fortezze, castelli, torri di avvistamento, i Medici e i Lorena, un santuario, una antica via dei mulini, l’arte dei macchiaioli che proprio in questo scorcio del 2025 è celebrata con i 200 anni dalla nascita di Giovanni Fattori, forse il maggior esponente della corrente pittorica a cui sia Livorno che Castiglioncello dedicano due grandi mostre aperte fino a gennaio 2026.
Il viaggio lungo la costa è una vera e propria full immersion da Livorno a Vada, seguendo il profilo dei Monti Livornesi, e diventa un’esperienza emozionante: si ode il rumore lieve della battigia ma anche quello vigoroso delle grandi onde del mare in tempesta che vanno a sbattere contro le rocce. E nelle notti stellate e silenziose sembra ancora di udire il calpestio dei cavalli montati dai cavalleggeri che percorrevano avanti e indietro la linea di costa a scopo di avvistamento e difesa. Sembrano poi arrivare ancora oggi gli echi – correva l’estate del 1284 – della battaglia della Meloria tra la flotta della Repubblica di Pisa e quella, vittoriosa, di Genova.
Il viaggio terrestre si nutre degli odori della macchia mediterranea e di quelli del salmastro, andando anche alla scoperta di curiosità, dalla “nascita” della torta di ceci all’idea (dell’autore e fumettista livornese Daniele Caluri) di trasformare nel deposito di Zio Paperone il mausoleo incompiuto che doveva celebrare, al tempo del fascismo, Costanzo Ciano e la sua famiglia. Senza tralasciare la fama di Castiglioncello frequentata da sempre da personaggi della cultura e soprattutto da grandi attori e sceneggiatori.
L’ultima tappa sarà il Museo Civico Archeologico di Rosignano Marittimo, ospitato nelle sale di Palazzo Bombardieri nell’area del Castello dove si trova anche la sede storica del Comune. È qui che il viaggio lungo la costa si conclude, tornando al punto di partenza, dove tutto è nato. Lì, infatti, fra le collezioni museali potremo «incontrare i nostri avi e, alla fine, riusciremo quasi sicuramente a capire».
Elisabetta Arrighi e Fabrizio Serena,
“Di terra e di mare. Viaggio lungo la costa livornese”
Edizioni Ets, Pisa











