La “politica estera” del mare col viceministro Rixi a caccia di alleati anti-Ets
A Londra a margine dell’assemblea dell’Onu dei porti riecco il feeling col Qatar

Edoardo Rixi, terzo da sinistra, viceministro italiano delle infrastrutture, leghista e braccio destro del leader-vicepremier Matteo Salvini: qui Rixi è con i colleghi di Cipro, Malta e Grecia
LONDRA. Non c’è solo la missione di riottenere il posto che l’Italia ha nel consiglio dell’Imo, una sorta di “Onu dei porti” la cui assemblea si tiene in questi giorni: nel continuo sgomitare fra alleati, il viceministro Edoardo Rixi gioca le proprie carte come (quasi) plenipotenziario degli esteri per quanto riguarda le infrastrutture portuali in nome e per conto del proprio leader-ministro Matteo Salvini. E a Londra, in occasione della partecipazione all’assemblea dell’International Maritime Organization, coglie la palla al balzo per un susseguirsi di incontri con i ministri di altri Paesi per “cucire” una alleanza attorno alle posizioni italiane. Ad esempio, con un faccia a faccia con i ministri competenti di Grecia, Cipro e Malta, tre nazioni con forti interessi armatoriali che certo non amano tantissimo l’Ets (Emission Trading System) applicato al trasporto marittimo.
C’è un obiettivo in questo risiko sullo scacchiere europeo: rafforzare il fronte comune dei Paesi del Mediterraneo sulle principali sfide del settore marittimo, tanto tutelando «la centralità del Mediterraneo nelle rotte del commercio globale» quanto «affrontando con determinazione le criticità del sistema Ets». Ricordiamo che l’Ets è un sistema che mira a far ridurre le emissioni di gas climalteranti (per ora soprattutto al trasporto marittimo) attraverso un meccanismo che fa pagare salato chi emette più inquinanti di quanto stabilito.

Il viceministro delle infrastrutture Edoardo Rixi (a destra) insieme all’ambasciatore Inigo Lambertini a Casa Italia, la nuoba sede dell’ambasciata italiana a Londra, zona Buckingham Palace
La posizione italiana, Rixi l’ha ribadito senza tanti giri di parole: l’Ets così com’è «rappresenta una barriera al commercio mondiale e penalizza la competitività della logistica europea e dell’intera industria marittima». Conseguenza: i Paesi mediterranei chiedono «misure specifiche e un’attenzione maggiore da parte delle istituzioni europee».
Ma il nuovo quartier generale di “casa Italia” a due passi da Buckingham Palace, inaugurata giusto un mese fa e quasi un expo d’arte, ha ospitato – insieme all’ambasciatore Inigo Lambertini – una rappresentanza selezionata di operatori finanziari britannici specializzati in infrastrutture: a loro ha illustrato «i piani di investimento nelle grandi opere e nei trasporti avviati dal governo con l’obiettivo di consolidare il ruolo strategico del Paese nelle reti di connettività europee e mediterranee».
L’attivismo di Rixi non si è fermato qui: ha ripreso i fili del discorso avviato in Qatar con il ministro dei trasporti Sheikh Mohammed bin Abdulla bin Mohammed Al Thani, con il quale aveva avuto un faccia a faccia già a Doha il 30 ottobre, oltre ad avere incontri bilaterali con la viceministra ucraina Shkrum Ivanivna (sviluppo territoriale) e con il sottosegretario di Stato ai trasporti del governo laburista britannico, Keir Mather, insediato da un paio di mesi, recordman per la giovanissima età (non ha ancora 28 anni, è il più giovane uomo di governo degli ultimi due secoli).
M.Z.

Campana cerimoniale dell’assemblea dell’Imo, l’organizzazione marittima internazionale











