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AGENTI MARITTIMI

Miele (Asamar): vi spiego perché la maxi-Darsena è indispensabile

L'espansione crea spazi per il porto diversificato: il segreto del successo

Laura Miele, presidente di Asamar (agenti marittimi)

LIVORNO. La Darsena Europa rappresenta oggi «una certezza strategica per il rilancio del nostro porto e dell’intero sistema logistico regionale»: è «un’infrastruttura chiave, ormai inserita stabilmente nella programmazione nazionale e sostenuta da strumenti di finanziamento europei e statali, destinata a restituire allo scalo quella centralità operativa che storicamente lo ha contraddistinto». È questo uno dei passaggi-chiave della relazione della presidente Laura Miele all’assemblea Asamar che si è tenuta nel quartier generale dell’associazione, a Livorno a due passi dal duomo: in avvio un commosso omaggio a Umberto Maneo, vicepresidente di Asamar, scomparso a maggio poco dopo aver compiuto 69 anni.

Occhi puntati soprattutto sul traffico container, che «per valore aggiunto e impatto occupazionale costituisce il segmento più rilevante»: la maxi-Darsena può «generare significative ricadute economiche e occupazionali, contribuendo al rafforzamento della catena logistica e all’attrattività del territorio in chiave europea».

«Container giù, fondate preoccupazioni»

Non è l’unica sottolineatura relativa alla rilevanza fondamentale del traffico container: Miele ricorda come Asamar, «insieme all’intera comunità marittimo-portuale», abbia incalzato l’Authority con «fondate preoccupazioni per il calo del traffico containerizzato»: il settore – afferma – ha «grande rilevanza anche per l’indotto che genera» e Livorno, «un tempo punto di riferimento in questo ambito», ha visto negli anni «una progressiva perdita di competitività a favore di scali vicini». Livorno non può permetterselo: è indispensabile dare «massimo impulso a tutte le iniziative capaci di favorire una inversione di tendenza».

È in questo quadro che Miele passa al vaglio i dati sulla movimentazione di merce nei porti del sistema portuale labronico. Cresce la quantità di merce complessivamente transitata nei porti del sistema (in tutto 39,2 milioni di tonnellate, più 1,7% sull’anno precedente). Nel porto di Livorno no: i volumi di merce transitati sono «invece diminuiti del 3% su base annuale», e questo – afferma la presidente – per via della diminuzione delle rinfuse liquide. In lieve flessione i container (meno 0,9%), parecchio meno lieve quella delle auto nuove (meno 9,4%). Quanto ai ro-ro, è una tipologia «stabile in termini di tonnellaggio, ma cresciuta del 5,6%» se si guarda al numero dei mezzi rotabili.

Piombino: l’effetto dell’importazione del gas

Piombino invece vede salire a quota 6,8 milioni le tonnellate di merce (più 34% rispetto al 2023): dipende però dall’importazione di gas per l’impianto da poco costruito («2,78 milioni di tonnellate»). Al di là della crescita del traffico rotabile, del calo dei crocieristi e del rebus dei traffici siderurgici («in forte contrazione, in attesa del tanto auspicato rilancio dai progetti attualmente allo studio»), dello scalo piombinese viene segnalato «un deciso salto di qualità» con «moderne infrastrutture, fondali fino a 20 metri di profondità e un’area retroportuale di oltre 200mila metri quadri», senza contare che «a breve è previsto l’avvio dei lavori per la nuova Banchina Ovest». Fondamentali le opere infrastrutturali in corso così «come la realizzazione della statale 398, già avviata, e il potenziamento dei collegamenti ferroviari» ma – aggiunge – fondamentale è la “Zona Logistica Semplificata” (Zls). Miele mette Piombino sotto la lente: per rendere il porto «ancora più competitivo», si deve puntare su «tre direttrici: 1) il completamento delle infrastrutture; 2) l’effettiva attivazione della Zls; 3) lo sviluppo di assi intermodali efficienti.

L’accesso al porto di Piombino

Quanto all’isola d’Elba, i 2,9 milioni di tonnellate di merce rappresentano un calo del 5,3%: invece i rotabili sono cresciuti del 10,6% mentre i passeggeri sono aumentati dell’1,1% e i crocieristi del 10,3%. Da sottolineare invece il trend positivo dei passeggeri: si attesta sopra quota 3 milioni, è lo standard pre-Covid.

Certo, c’è da fare i conti con un diffuso «clima di incertezza»: non è solo uno scenario lontano migliaia di km, le conseguenze si vedono anche qui in un «impatto concreto: ritardi nei cronoprogrammi e aumento dei costi delle infrastrutture». Per la numero uno di Asamar è questa una fase delicata: «La ripresa è sempre più auspicata e in certi settori già visibile». Proprio per questo – rincara – «è urgente disporre di nuovi spazi: ci servono per mantenere la diversificazione dei traffici, che è il vero punto di forza del nostro scalo».

Prima che un polo container, la maxi-Darsena è una espansione di spazi in più

Detto per inciso, è questa la migliore interpretazione di quel che la Darsena Europa è davvero: chi la vede semplicemente come l’ennesimo terminal contenitori sbaglia mira, è una espansione di metri quadri di piazzali e di metri lineari di fronte banchina. È questo l’elemento chiave – l’espansione a mare – che consente una riallocazione delle aree in modo che le varie tipologie di traffico trovino risposta alla loro fame di spazi.

Resta il fatto che il contesto «complica la formulazione di previsioni attendibili per l’economia globale, in particolare per i collegamenti marittimi»: colpa del susseguirsi di guerre, che si tratti di conflitti armati o di aspri scontri commerciali (“guerra dei dazi”). Con un contraccolpo in termini di «effetti psicologici negativi: il mercato si irrigidisce, cresce l’ansia tra gli operatori e aumentano i costi, soprattutto assicurativi». La comunità marittimo-portuale dovrebbe essere vista come «patrimonio strategico per il Paese» e «il mare come risorsa vitale», sempre «al centro delle scelte economiche, politiche e infrastrutturali».

C’è un aspetto che preoccupa Miele: l’entrata in vigore del nuovo Codice Doganale rischia di avere «un rilevante impatto per l’intera comunità portuale»: nell’opinione della presidente, «a differenza di quanto avviene in altri ordinamenti europei, la normativa nazionale si caratterizza per un approccio particolarmente restrittivo, che anche in caso di meri errori formali prevede sanzioni di natura penale» (al posto di quelle finora di tipo amministrativo). Ben venga – sostiene – il contrasto di fenomeni illeciti, ma qui si rischia un autogol con un «prevedibile progressivo spostamento dei flussi merceologici verso altri scali europei, dotati di regimi doganali più equilibrati, con conseguente perdita di competitività per i porti italiani e ricadute negative sull’efficienza logistica complessiva».

Enrico Bonistalli, vicepresidente nazionale degli agenti marittimi al fianco di Pessina in Federagenti

Bonistalli  vicepresidente nazionale degi agenti marittimi

Miele mette l’accento sulla rilevanza della capacità di creare rapporti con gli interlocutori e un sistema di relazioni per costruire soluzioni reali: a cominciare dal rapporto di collaborazione tra Asamar e Federagenti, il cui nuovo presidente Paolo Pessina ha fatto di Livorno «la prima tappa istituzionale». Nel risiko per le vicepresidenze, Asamar è riuscita a centrare l’obiettivo: raccogliendo l’eredità di Miele, l’imprenditore livornese Enrico Bonistalli è diventato vicepresidente nazionale, lui che dell’organizzazione labronica degli agenti era stato al timone dal 2016 al 2021 mentre Fabrizio Palombo è stato nominato presidente della sezione Yacht di Federagenti.

Altro snodo è l’intesa con le Capitanerie, sia a livello di comando generale (con Federagenti) sia su scala locale (con «iniziative di aggiornamento professionale congiunto, a vantaggio del personale delle Capitanerie e degli operatori delle agenzie marittime»). Non solo: si è affrontata con questo spirito collaborativo l’introduzione, «nei cosiddetti porti minori», del sistema della “finestra unica” per snellire gli adempimenti e si sta seguendo «l’implementazione della nuova piattaforma Emsw che andrà a sostituire i due sistemi attualmente utilizzati».

Miele segnala l’utilità del dialogo con la Capitaneria e, in particolare, con il nuovo direttore marittimo della Toscana, ammiraglio Giovanni Canu («l’arrivo a Livorno di un professionista di tale spessore rappresenta un grande valore per il nostro territorio»). Viene speso apprezzamento per il tentativo di rispondere alle preoccupazioni delle agenzie marittime associate in merito a una «eventuale ulteriore limitazione degli orari di apertura al pubblico della Sezione A/S della Capitaneria di Livorno»: l’ammiraglio ha manifestato consapevolezza e disponibilità nel cercare soluzioni. Idem per il confronto nella sede Asamar con il comandante Gennaro Fusco sul limite del tenore di zolfo nei carburanti, sia in porto che in rada; a breve un altro round, stavolta sulle merci pericolose.

Sentito ringraziamento a Guerrieri: accelerazione decisiva ai lavori

Analoga attenzione alle istanze è stata rilevata nel confronto con l’Authority sia riguardo al presidente uscente Luciano Guerrieri sia relativamente al segretario generale Matteo Paroli. Il contesto di dialogo – afferma Miele – è stato utile, «nei momenti di reale necessità», a trovare via d’uscita a «questioni che, all’improvviso, si erano rivelate particolarmente critiche». A Guerrieri, nella fattispecie, «un sentito ringraziamento per i risultati conseguiti: il suo impegno, anche nel ruolo di commissario straordinario per la Darsena Europa, ha impresso un’accelerazione decisiva al percorso verso la realizzazione di quest’opera strategica».

Al tempo stesso, al nuovo numero uno di Palazzo Rosciano, Davide Gariglio, va «un caloroso e sentito benvenuto».  L’organizzazione degli agenti marittimi offre collaborazione, ad esempio, nell’Organismo di Partenariato (dove Miele è tornata in seguito all’elezione come presidente) o nelle commissioni consultive (dove è presente Bonistalli). «Non manchiamo di sostenere con determinazione gli interessi della nostra categoria, ma – insiste Miele – ci impegniamo anche per il bene dell’intera comunità portuale, promuovendo il mantenimento degli equilibri e la tutela dei traffici».

Altro fronte di collaborazione  è il «proficuo rapporto» con la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, guidata dal presidente Riccardo Breda: la voce di Asamar è nel consiglio camerale in rappresentanza del comparto trasporti e spedizioni. Positivo è anche lo scambio con la Direzione livornese di Usmaf, l’articolazione territoriale del ministero che si occupa di sanità marittima, aerea e di frontiera («particolarmente con il dottor Lattanzi e la dottoressa Salvadori, sempre disponibili nell’affrontare sia le dinamiche quotidiane legate alle pratiche sia le criticità di natura tecnico-amministrativa»).

Il fabbricato dove troverà posto il “punto di controllo frontaliero”: qui, accanto al terminal Tdt, triveranno spazio gli uffici dell’Ismaf (sanità marittima)

Usmaf Livorno sotto Genova e a Piombino manca il medico

Ma c’è un “ma”, anzi un paio. Il primo è la «persistente assenza, nel porto di Piombino, di un medico generico fiduciario, figura essenziale per l’assistenza sanitaria al personale navigante». Tale carenza, già segnalata in più occasioni, – ricorda Miele – comporta evidenti ripercussioni sia in termini di operatività che di sostenibilità economica. Il secondo è il fatto che, «nell’ambito di una riorganizzazione amministrativa definita a livello centrale, la Direzione Distrettuale Usmaf di Livorno sarà posta sotto la competenza della sede di Genova». Agli operatori è stato detto che non saranno disagi operativi reali, ma Miele sembra crederci solo a metà: «Non possiamo nascondere una certa preoccupazione per una configurazione che, almeno sulla carta, non appare migliorativa né in termini di prossimità territoriale né di tempestività nei servizi» (e a tal riguardo invita a segnalare «eventuali criticità»).

L’ultima sottolineatura, prima di spendere un ringraziamento per la propria “squadra” del consiglio e della segreteria di Asamar: in tandem con Capitaneria di Livorno e Agenzia delle Dogane, si stanno facendo passi avanti in fatto di digitalizzazione e interoperabilità tra enti, così da «dare impulso a procedure più snelle ed efficienti, a beneficio dell’intero comparto portuale».

Pubblicato il
4 Luglio 2025

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