Code e intoppi al varco Tdt, dopo le imprese si ribellano i lavoratori
Il sindacato Usb: basta con i disagi per i guai del terminal

Il varco doganale del terminal contenitori Tdt in Darsena Toscana
LIVORNO. Tornano sotto i riflettori i guai dell’accesso al terminal contenitori Tdt in Darsena Toscana nel porto di Livorno: se in precedenza era stato il fronte delle imprese dell’autotrasporto a fare fuoco e fiamme, stavolta è il sindacato Usb a puntare il dito contro le «problematiche venutesi a creare nella zona adiacente all’ingresso al varco del Terminal Darsena Toscana». Di cosa si tratta? Per l’organizzazione dei lavoratori i «problemi di varia natura» riguardano
- le criticità sulla viabilità,
- la gestione degli ingressi,
- la «completa assenza di servizi minimi ed essenziali quali servizi igienici, spazi adeguati a migliorare le condizioni di attesa degli autisti rispetto alle condizioni atmosferiche».
Questi temi sono stati messi al centro del faccia a faccia che una delegazione Usb (settore autisti riuniti e settore porti) ha avuto con i dirigenti dell’Autorità di sistema portuale del Nord Tirreno. È stato denunciato da Usb che i lavoratori dei trasporti sono «prigionieri dell’inefficienza di Tdt, in attesa per ore, prima di poter accedere al varco».
Sotto accusa il fatto – viene fatto rilevare – che il piazzale «risulta spesso congestionato», i sistemi di prenotazione (totem) sono «insufficienti» e mal collocati (così da aumentare il rischio di incidenti), e emerge l’ «assenza quasi totale di personale dedicato alla gestione degli afflussi». A ciò si aggiungano i guai relativi alla viabilità per via della «collocazione del piazzale di smistamento, in prossimità dello snodo di accesso» alla superstrada Fi-Pi-Li: è l’ «unico punto di accesso in entrata ed uscita dalla Darsena Toscana» e spesso vede «le code di camion arrivare per ben oltre metà del ponte, occupando di fatto una intera corsia, fattore questo che aumenta esponenzialmente il rischio di collisone fra veicoli». E qui il sindacato extraconfederale spende un’altra sottolineatura: «Capita spesso che per poter accedere al varco Tdt si debba invadere la corsia di marcia opposta in concomitanza dello sbarco passeggeri dal terminal Sdt poiché una delle corsie è ostruita dai molti camion in attesa di accesso al piazzale adiacente la Darsena Toscana».
L’organizzazione sindacale di base tiene a ribadire di aver «cercato di proporre soluzioni immediate per mitigare le molte problematiche esposte, in attesa di una risoluzione definitiva che dovrà avvenire dopo confronti con tutti gli attori interessati». In testa a questi suggerimenti-tampone – viene messo in evidenza – figura l’idea di «consentire la sosta notturna a tutti quei camion che non sono riusciti ad accedere al varco per le operazioni di carico o scarico della merce dopo ore di attesa, con la collocazione di un punto di sosta per servizi igienici». Detto per inciso, «al momento il piazzale rimane aperto solamente dalle ore 7 alle ore 19» e questo fa sì che spesso «trasportatori regolarmente prenotati per l’accesso» siano costretti a «dover tornare la mattina seguente e ripetere tutto l’ iter di prenotazione, file, totem e soste prolungate». Ne consegue uno «stress elevato» tra i lavoratori che magari finiscono per trovarsi in situazioni di «discussione e scontro» per via di «una inefficienza sistematica che non dipende da loro», il tutto «in un piazzale completamente esposto alle intemperie ed ai picchi di calore».
Altra «soluzione subito applicabile» proposta nel confronto dalla delegazione Usb: dividere le tipologie di ingresso – questo il concetto – così da creare «un iter di accesso differente ai trasportatori che devono ritirare i carichi all’ interno del terminal». Prevedendo due apposite corsie all’interno del terminal, si potrebbe «decongestionare in parte il piazzale antistante» avviando in tal modo «due iter differenti tra scarico e carico».
Beninteso, queste proposte «non sono una risoluzione al problema ma un semplice palliativo», il sindacato Usb dice di esserne consapevole. Sono soluzioni per ridurre i problemi ma restando nell’attesa di «una ridefinizione delle procedure e di un incremento degli operatori Tdt che al momento risultano sottodimensionati per la mole di lavoro, in vista di possibili future nuove tratte e conseguenti aumenti di merce». Ma siccome si conoscono le tempistiche dei tavoli di confronto («saranno tutt’altro che brevi»), l’Usb ritiene che attraverso questi interventi si possano «nell’ immediato risolvere alcuni fattori critici» e «migliorare, anche se di poco, una situazione diventata insostenibile per i lavoratori coinvolti». Dunque, l’organizzazione sindacale confida nel «veder applicate intanto le proposte avanzate». Nel caso in cui entro breve non si vedano «sostanziali cambiamenti», l’Usb preannuncia che valuterà «ogni forma di lotta a tutela della sicurezza e dei diritti di ogni lavoratore che opera nel sistema porto».