Palermo apre le porte all’energia offshore dal vento
A confronto il 7 e l’8 ottobre l’intera filiera del settore
PALERMO. “Offshore Wind Revolution”: tre parole che servono a indicare l’appuntamento organizzato da Magellan Circle in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale guidata dalla commissaria straordinaria Annalisa Tardino: a Palermo il 7 e l’8 ottobre prossimi si riunirà l’intera filiera dell’eolico offshore nazionale e internazionale. Scopo: discutere con realismo e spirito costruttivo tanto sulle opportunità quanto anche sui principali ostacoli allo sviluppo del settore in Italia (occorre registrarsi all’evento tramite la pagina web https://events.magellancircle.eu/).
Presentando l’iniziativa, gli organizzatori tengono a sottolineare che è «oggi l’unico appuntamento in Italia che riunisce i principali attori del settore, creando uno spazio di confronto trasparente sulle sfide attuali e sulle strade da percorrere». Sotto la lente l’analisi delle possibili soluzioni per «sbloccare lo stallo normativo e politico, ridurre costi e rischi con innovazione e standardizzazione, colmare il gap infrastrutturale dei porti e sviluppare le com<petenze necessarie a sostenere l’occupazione legata alla transizione energetica».
Il pomeriggio del 7 ottobre prenderà il via la conferenza principale (aperta al pubblico): si aprirà con l’intervento della commissaria Tardino e di Alexio Picco, presidente di Magellan Circle. Seguirà una sessione sul mercato europeo, con interventi di Johannes Gantenbein (European Investment Bank), Michela Marasco (Commissione Europea), Felipe Cornago (BayWa re), moderati da Mattia Cecchinato (WindEurope).
«L’energia eolica offshore – queste le parole di Tardino – rappresenta un’opportunità di primaria importanza per il futuro energetico dell’Italia e dell’Europa. Se la Sicilia, da est a ovest, è strategica, altrettanto strategico è il ruolo energetico dei porti siciliani nel Mediterraneo per l’espansione dell’eolico offshore, sostenuto dalla presenza ad Augusta di un “polo” eolico offshore di riferimento per la filiera nazionale delle rinnovabili marine, individuato con decreto interministeriale. Noi faremo la nostra parte».
Un’ulteriore sessione metterà al centro il ruolo strategico delle autorità regionali nello sviluppo dell’eolico offshore, con il contributo di due esperienze internazionali di successo che verranno raccontate da Claire Hugues (Règion Pays de la Loire) e da Karsten Rieder (amministratore delegato di Business Esbjerg).
L’indomani la conferenza principale avrà diversi round tematici. Il primo: sull’innovazione tecnologica e l’evoluzione di prodotti e soluzioni nei settori elettrico, navale, portuale e logistico. Il secondo: sul ruolo cruciale dei porti come “poli” industriali nella catena del valore dell’eolico offshore, mettendo a confronto esperienze italiane. Il terzi: occhi puntati sull’impatto occupazionale e sulla nascita di nuove professioni, con i dati aggiornati di WindEurope. Il quarto: un’analisi del mercato italiano («ancora bloccato da incertezze normative, a fronte di potenzialità enormi»).
Pietro Coniglio, presidente di Isla, insiste sulla visione di un «Mediterraneo protagonista nella transizione energetica». Come socio fondatore della Associazione per le Energie Rinnovabili Offshore in Italia (Aero) e membro attivo di WindEurope, Coniglio punta sull’innovazione logistica per l’eolico offshore, «forti di oltre 130 progetti completati e 10mila Mw di turbine eoliche gestiti». Aggiungendo: «In prospettiva, intendiamo rafforzare le sinergie con i principali porti del Mediterraneo dedicati al supporto dell’eolico offshore – tra cui Taranto, Port-La Nouvelle e Marsiglia – per costruire un ecosistema competitivo su scala internazionale».
Così Alexio Picco (Magellan Circle): «Questa iniziativa si propone di rafforzare la cooperazione tra i diversi attori coinvolti, favorire l’interscambio internazionale e contribuire a consolidare il ruolo dell’Italia come protagonista nel settore».