Confindustria Nautica e Federagenti mettono la firma all’alleanza
Formenti e Pessina: indispensabile imparare a fare sistema

Paolo Pessina e Piero Firmenti al momento della firma
GENOVA. Da un lato, l’associazione di categoria che a livello nazionale copre tutta la filiera nautica e, dall’altro, la federazione che raggruppa gli agenti e gli intermediari marittimi: a margine del forum sul turismo costiero che ha tenuto banco all’edizione numero 65 del Salone Nautico Internazionale in cartellone a Genova, Confindustria Nautica e Federagenti hanno firmato l’intesa per una alleanza che le porterà a dar vita a «un tavolo di confronto permanente, coordinato dai rispettivi direttore generale e segretario generale».
Al centro dell’attenzione – è stato messo in rilievo – la condivisione dei dati di settore elaborati dai rispettivi centri studi così come «la promozione e l’organizzazione di convegni, seminari e conferenze congiunte, l’organizzazione di eventi a scopo formativo, divulgativo e promozionale» che portino sotto i riflettori le questioni «relative allo yachting internazionale, alla nautica da diporto e, più in generale, alla blue economy, oltre alla consultazione sulle attività di sostegno attivo e rappresentanza istituzionale».

Da sinistra: Paolo Pessina (numero uno di Federagenti) e Piero Firmenti (presidente di Confindustria Nautica)
Queste le parole del presidente di Confindustria Nautica, Piero Formenti: «In Italia fare sistema è forse la cosa più difficile e, anche nel nostro ambito, assistiamo spesso al prevalere di personalismi e tentativi di assumere visibilità associativa al di fuori del reale ambito di rappresentatività, generando confusione sulle reali necessità delle imprese e degli operatori». Questo accordo no, va giustamente nella direzione opposta: quella «del riconoscimento e del rispetto dei rispettivi perimetri associativi, della cooperazione, del mettere a fattore comune la forza e le esperienze del sistema Confindustria e del mondo Confcommercio».
A giudizio di Formenti, lo yachting, «soprattutto quello di alto profilo internazionale», ha sempre più bisogno di un rapporto sinergico con i servizi dedicati: «Da questo scambio ne uscirà rafforzata l’analisi dei dati di settore, quale strumento necessario ad ogni pianificazione di politica industriale. Mi auguro che analoghi percorsi possano trovare luogo anche con altre rappresentanze».
Così il presidente di Federagenti, Paolo Pessina: «Vogliamo collaborare non solo per il costante rafforzamento di comuni obiettivi associativi, ma per costruire passo dopo passo una vera e propria alleanza strategica che generi le premesse per valorizzare, presso le istituzioni così come nell’opinione pubblica, la consapevolezza di un settore che è assolutamente strategico per il Paese, in un Mediterraneo tornato a essere centrale».
Per il numero uno di Federagenti, per “troppi anni” le attività mercantili e quelle riconducibili alla nautica, sul mare e nei porti, sono state “separate da un muro di diffidenza, talora di palese pregiudizio”. Aggiungendo poi: “Il diporto, e in particolare i megayacht, fiore all’occhiello della nautica italiana nel mondo, hanno contribuito a costruire un ponte eretto sul riconoscimento di problematiche comuni, anche a livello normativo. Oggi iniziamo una fase del tutto nuova con una collaborazione destinata a produrre risultati che, ne sono convinto, andranno al di là delle più rosee aspettative”.