Russo mette nel mirino Gasparato: a Venezia serve un presidente all’altezza
«Che stupidaggine indicare nelle crociere la colpa dell’ “overdose” di turisti»

Pasquale Russo, presidente Conftrasporto e vicepresidente Confcommercio
ROMA. «Non solo si registrano ritardi significativi, dovuti alle contrapposizioni tra i partiti di maggioranza, ma alcuni dei candidati designati hanno finora mostrato elementi che sollevano dubbi sulla piena adeguatezza al ruolo». È Pasquale Russo a tirare la cannonata: nel mirino «quanto sta accadendo nelle nomine dei presidenti delle Autorità di sistema portuale», questione spinosa che a detta di Russo suscita preoccupazione. La presa di posizione è “firmata” in qualità di numero uno di Conftrasporto, organizzazione di categoria della galassia Confcommercio, ma Russo è anche uno dei vicepresidenti nazionali di questa organizzazione di commercianti che si presenta pur sempre come «la più grande rappresentanza d’impresa in Italia» in virtù del fatto che associa «oltre 700mila imprese».
Ma in realtà Russo non ce l’ha con tutto il bailamme che sta paralizzando da cinque mesi l’iter di nomina di tanti presidenti delle istituzioni portuali, paradossalmente non perché l’opposizione fa fuoco e fiamme bensì perché le commissioni parlamentari in mano al centrodestra fanno “melina” a centrocampo contro il ministro.
A dirla tutta, Russo ce l’ha con chi è stato mandato come commissario a reggere le sorti dell’Authority di Venezia. Se non si fosse capito lo dice esplicitamente («il riferimento va in particolare al caso di Venezia» ed è citato solo quello, anche se la polemica sui requisiti accompagna buona parte delle nomine da almeni un quarto di secolo). Presto detto il motivo del giudizio del numero uno dell’organizzazione della galassia Confcommercio: «In audizione al Senato il commissario designato ha attribuito alle crociere il fenomeno dell’ “overtourism”». Eppure – sbotta Russo – anche nei momenti di massimo traffico, il crocierismo (che rappresenta una risorsa importante per il territorio) incideva non oltre il 5% delle presenze turistiche annuali in città. Un’interpretazione che appare riduttiva rispetto al reale valore del settore». Tradotto: le ragioni dell’ “overdose” di turisti andatevele a cercare altrove, lasciate in pace le crociere…
Ne consegue una tirata con i fiocchi. Indirizzata, sembra di capire, a Matteo Gasparato, pur senza citarlo esplicitamente: «È importante – rileva Russo – che chi guida un’Autorità portuale si dedichi con la massima attenzione allo studio dei dossier e alle priorità strategiche dello scalo. Venezia ha bisogno di un presidente competente, capace di valorizzare il porto e rilanciarne il ruolo internazionale. Non servono posizioni che possano essere percepite come un freno allo sviluppo, ma visioni e competenze all’altezza della sfida».
È da dire che nel frattempo la commissione parlamentare trasporti di Montecitorio ha dato semaforo verde all’iter di nomina di Matteo Gasparato al timone dell’Authority veneziana (così come di Domenico Bagalà a quella cagliaritana e di Paolo Piacenza a quella calabrese): Gasparato che peraltro è già in sella in qualità di commissario straordinario che provvisoriamente ha rimpiazzato Fulvio Lino di Blasio.