Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Gas dal mare, le attese

LONDRA – Dopo il bando del petrolio iraniano, e gli annunciati tagli per embargo anche al gas, l’Europa sta rifacendo i conti sulle disponibilità del gas dalle fonti sia orientali che caucasiche. E i conti li fa anche l’Italia, che con la pesante crisi ancora in atto ha visto ridurre notevolmente i consumi e pur nella previsione di picchi di richiesta se l’inverno dovesse essere molto freddo, considera la domanda in stagnazione o quasi per almeno un decennio. “L’incertezza che domina il mercato del gas – ha detto di recente l’ad di Snam Carlo Malacarne – è destinata a proseguire per un consistente lasso di tempo”. Peggio ancora: la direttrice dell’agenzia internazionale per l’energia in Europa, Maria van del Hoeven, ha dichiarato che “l’età dell’oro del gas, annunciata solo un anno fa con grande enfasi, in Europa ci sarà, se ci sarà, solo tra alcuni anni”.
[hidepost]A fronte di queste prospettive, che riguardano in particolare il gas in arrivo con le pipe-lines e a prezzi indicizzati con il petrolio, quasi tutti i paesi marittimi stanno puntando con crescente interesse sui Gpl (gas di petrolio liquefatti) e con il loro approvvigionamento via nave: che ha il vantaggio di acquistare il gas sul mercato libero, e quindi a prezzi estremamente più bassi di quelli imposti dai contratti annuali o pluriennali dei fornitori delle pipe-lines. C’è di più: il mercato dei potenziali fornitori di Gpl sta sviluppandosi e tra pochi anni ci saranno anche gli Usa tra i paesi esportatori via nave, con accordi già firmati con una ventina di stati legati da accordi di libero commercio. La crescente disponibilità di Gpl ovviamente produrrà una crescita del business del trasporto via mare e una valorizzazione degli impianti di rigassificazione all’arrivo.
In questo quadro crescono le attese per l’entrata in servizio dell’unico nuovo rigassificatore offshore in Italia, quello al largo della costa livornese a cura della Olt Offshore LNG Toscana. La nave “Golar Frost”, che ha subito lunghi (e complicati) lavori di conversione a Dubai, è praticamente pronta e dopo i collaudi di legge dovrebbe raggiungere il sito di ancoraggio nel primo trimestre dell’anno prossimo, per poi entrare ufficialmente in servizio – dopo gli ulteriori collaudi e le ultime autorizzazioni – prima della fine dell’anno. L’evento è atteso sia per la disponibilità di gas a costi ribassati, sia perché l’impegno della società è stato anche di importanti ricadute economiche sul territorio, compresa l’apertura dell’incile sul Canale dei Navicelli alle porte di Pisa.

[/hidepost]

Pubblicato il
31 Ottobre 2012

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora