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SOLIDARIETA' PER GAZA

Lo sciopero dei portuali spinge la nave israeliana a andar via da Livorno

Cgil e Usb: il boicottaggio contro Tel Aviv non riguarda più solo i carichi di armi

La “Zim Virginia” mentre entra in Darsena Toscana nel porto di Livorno

LIVORNO. La nave portacontainer israeliana è rimasta nel porto di Livorno per meno di sette ore: ormeggiata alla sponda ovest della Darsena Toscana nel terminal Tdt. Ma scaricare o caricare non è stato possibile: i portuali livornesi hanno fatto quadrato e incrociato le braccia così come era stato preannunciato anche nel presidio di lunedì 29 quando di primo mattino i militanti Cgil si erano schierati davanti all’ingresso del varco doganale di uno fra i primi 25 del Mediterraneo. «La nave battente bandiera israeliana Zim Virginia ha lasciato il porto di Livorno senza scaricare o imbarcare alcuna merce», annuncia la Cgil dal quartier generale della Camera del Lavoro.

Una mobilitazione che nella città toscana aveva già raggiunto alte temperature – ma senza episodi di tensione – già lunedì con l’affollata manifestazione organizzata dal sindacato di base Usb davanti a un altro varco portuale, il Valessini. In quel caso era finita nel mirino una nave statunitense: secondo i promotori dell’iniziativa di lotta, trasportava armi. La prefettura aveva negato (a bordo materiali logistici) ma si era impegnata in una mediazione che aveva portato la nave Usa a lasciare il porto di Livorno e i manifestanti a proseguire il presidio al di fuori della cinta doganale.

Il presidio Cgil iniziato la mattina di lunedì 29 davanti all’ingresso del varco Tdt a Livorno

Oggi, a sei giorni di distanza, un nuovo round della protesta in solidarietà con le popolazioni civili massacrate a Gaza: una nave portacontainer appartenente alla compagnia israeliana Zim, dopo esser rimasta in rada per un po’, è entrata nel porto di Livorno poco dopo mezzogiorno di oggi, martedì 30 settembre. Ma non ha potuto effettuare operazioni portuali, di fronte allo sciopero e alle proteste del presidio dei lavoratori all’ingresso del varco portuale della Darsena Toscana: poco dopo le ore 20 di martedì 30 ha ripreso il mare. A quanto si è appreso, sarebbe diretta a Barcellona, dove sarebbe attesa per l’ora di pranzo di giovedì 2 ottobre: alle 23 di martedì 30 la nave veniva data a cinque miglia a nord della Gorgona.

«È un risultato importante non solo per la comunità portuale ma per tutta la città», canta vittoria il segretario generale della Cgil livornese, Gianfranco Francese, ricordando che «due giorni fa la Filt-Cgil aveva ufficialmente comunicato l’interruzione delle clausole di raffreddamento e l’indizione dello sciopero per tutte quelle operazioni portuali riferibili a questo tipo di traffici». Francese mette in guardia: «Ribadiamo che quanto sta avvenendo a Gaza non è una guerra ma un vero e proprio genocidio perpetrato dal governo nazifascista di Netanyahu» E annuncia che la Cgil si schiera a sostegno della “Global Sumud Flotilla”, «la più grande operazione umanitaria non governativa che si sia mai vista negli ultimi anni»: se la missione viene attaccata, «siamo pronti a dichiarare immediatamente lo sciopero generale».

«I lavoratori portuali non scaricheranno né caricheranno: non un chiodo verso Israele»: con queste parole il sindacato Usb labronico aveva dato l’altolà, segnalando che nelle società coinvolte nelle operazioni portuali relative alla “Zim Virginia” è stato «proclamato sciopero sia da Usb che dalla Cgil». La “Zim Virginia”, detto per inciso, è una portacontainer lunga quasi 300 metri con 5mila teu di capacità di carico.

Tanto la Cgil quanto il sindacato di base hanno deciso di allargare il perimetro della lotta: non più solo il boicottaggio dei carichi di armi o materiale comunque bellico ma lo stop allo sbarco e all’imbarco di «merci riconducibili all’economia dello stato israeliano».

In campo anche il personale dell’antincendio

Il fronte della lotta dei portuali si allarga ad altri settori, sempre nel mondo delle banchine: le “Guardie ai fuochi” del porto di Livorno (Servizio integrativo antincendio) scendono in campo in serata con una nota per dare il loro «pieno e convinto appoggio ai lavoratori portuali»: stanno compiendo – si afferma – «un atto di coraggio civile contro la guerra e contro l’uccisione di civili innocenti». Le Guardie ai Fuochi ritengono che questo sia «un momento in cui la coscienza collettiva debba emergere poiché la pace non si costruisce con ulteriori armi».

Manifestazione in centro a Livorno organizzata da Usb per chiedere lo stop ai biombardamenti delle popolazioni civili di Gaza

La protesta di Usb nel centro di Livorno

Nel frattempo, in centro a Livorno, nella zona dell’Attias, si tiene l’assemblea promossa dal sindacato Usb per discutere le iniziative di lotta: ne è scaturito un corteo. Parola d’ordine: «Pronti allo sciopero generale e a bloccare tutto in caso di attacco alla Flotilla». Via social corre un richiamo: in caso di emergenza, l’invito è di convergere al varco portuale Zara, dove da giorni è attivo il presidio extraconfederale.

La Commissione di garanzia entra a gamba tesa

Sulla questione dei portuali che bloccano le banchine è intervenuto il garante che, con denominazione chilometrica, si chiama “Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali” ed è una authority amministrativa indipendente che sorveglia sull’autoregolamentazione. Ebbene, in questo susseguirsi di «azioni di protesta e annunci di scioperi nel settore del trasporto merci in diversi porti italiani», la Commissione di garanzia sugli scioperi annuncia di aver inviato a «prefetti, Autorità portuali e Capitanerie di porto di Genova e Livorno» una «richiesta di informazioni»: che non voglia esser una comunicazione di routine lo attesta il fatto che si precisa esplicitamente come lo scopo sia «verificare l’eventuale violazione della Legge 146/90, ai fini dell’adozione di provvedimenti di competenza dell’Autorità di garanzia».

Dev’essere per questo che l’Usb ha affidato ai propri social il contrattacco: da un lato, spiegando che «è possibile derogare alle limitazioni ordinarie in base alle quali c’è una procedura di proclamazione dello sciopero e dev’esserci un certi preavviso» (a giudizio del sindacato di base, siamo in presenza dei casi tutelati dalla possibilità di deroga); dall’altro, si conferma che in caso di attacco alla Flotilla scatterà lo sciopero generale.

Pubblicato il
30 Settembre 2025

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