Genomica delle piante, così si potenzia la formazione (anche dei prof)
A lezione al Sant’Anna anche docenti di atenei africani e palestinesi
PISA. Il settore scientifico è quello del miglioramento genetico delle piante attraverso la ricerca nell’ambito della genomica e delle biotecnologie vegetali: c’è da accrescere le competenze e i livelli di abilità di 8 studenti e 15 docenti in università africane e palestinesi fra lezioni frontali tradizionali, formazione in laboratorio e casi studio. È questo l’identikit del workshop di formazione ospitato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: siamo nell’ambito del Progetto europeo “Breedtech”, che coinvolge non soltanto l’istituzione universitaria pisana d’eccellenza ma anche istituti del Kenya, dell’Etiopia, della Palestina, della Svezia e della Serbia. Vale la pena di specificare che al workshop hanno partecipato anche «quattro ricercatori e docenti provenienti dalla Al-Quds Open University di Ramallah (Palestina)».
Nel corso svolto a Pisa – viene fatto rilevare – sono stati discussi strumenti avanzati, inclusi «il sequenziamento di Dna, l’analisi climatica e la statistica genetica per supportare l’identificazione di varietà di piante più adatte ai contesti locali».
Occorre spiegare che dietro il progetto “Breedtech” c’è la volontà di modernizzare le infrastrutture per il miglioramento genetico in Africa, Medio Oriente e Europa. Scopo: per un verso, migliorare i programmi di studio; pe un altro, modernizzare le infrastrutture di ricerca in materia di miglioramento genetico delle piante in Africa e Medio Oriente. È previsto il coinvolgimento diretto di “tutor” da università europee.
Nell’ambito del progetto “Breedtech”, i partner – viene sottolineato – creeranno e armonizzeranno oltre 20 programmi di studio in materia di biotecnologie e miglioramento genetico introducendo «argomenti all’avanguardia quali la selezione genomica, la selezione assistita da marcatori, e le tecniche di evoluzione assistita». Il progetto mette in preventivo anche «l’ammodernamento di sei centri di ricerca e laboratori delle università partner con attrezzature all’avanguardia per sostenere la ricerca e l’insegnamento, nonché per facilitare la creazione di start-up negli ambiti della formazione». Nel complesso saranno coinvolti «48 docenti universitari e 24 studenti laureati provenienti da università africane e palestinesi»: nei «primi mesi del 2027» la conclusione.
Queste le parole di Matteo Dell’Acqua, direttore dell’Istituto di Scienze delle Piante e coordinatore della Scuola Sant’Anna per il progetto “Breedtech”: «Questo workshop si inserisce nella nostra missione di formare la prossima generazione di scienziati con competenze avanzate nel campo della genomica vegetale. Le conoscenze acquisite sosterranno direttamente l’innovazione agricola nei paesi emergenti, migliorando la sicurezza alimentare».