Catturata la Flotilla, a Livorno la protesta si riprende la piazza
In serata il corteo punta prima alla stazione marittima, poi attraversa il centro. E venerdì sciopero generale di Cgil e Usb in tutta Italia

I manifestanti davanti alla sede del Comune di Livorno
LIVORNO. Appena in diretta tv e tramite i canali social si è diffusa la notizia dello sbarco dei militari israeliani sulle prime barche della Global Sumud Flotilla, è scattata anche a Livorno la protesta a sostegno della missione umanitaria che stava portando aiuti alla popolazione civile di Gaza. Via Facebook è partito l’appello da parte dei sindacati di base (“Tutti alla Stazione Marittima”) chiamando a raccolta la galassia di persone e realtà che nei giorni scorsi si sono mostrati in sintonia con il presidio organizzato prima al varco portuale Valessini, successivamente dinanzi al varco Zara e infine lunedì e martedì all’ingresso della zona portuale di Darsena Toscana.
Adesso, a partire dalle 22, centinaia e centinaia di persone sono confluite nella zona da dove partono i traghetti. Risulta che alla fine, magari con un qualche ritardo, il traghetto Moby Fantasy presente a banchina sia comunque partito. È difficile dare una stima quantitativa della partecipazione alla protesta: centinaia di persone ma, di momento in momento, il presidio si è ingrossato.
Già dal giorno precedente il sindacato Usb aveva preannunciato l’intenzione di dar vita a una protesta di piazza non appena le autorità di Tel Aviv avessero colpito o bloccato la Flotilla. Anche il numero uno della Cgil livornese, Gianfranco Francese, poche ore prima, nel pomeriggio, sottolineando che «quel che sta accadendo a Gaza è terribile e ora il livello della mobilitazione deve alzarsi», l’aveva preannunciato: «Se attaccano la Global Sumud Flotilla scatterá lo sciopero generale».

La protesta in porto a Livorno nella zona della stazione marittima

A Livorno, davanti al Comune, la manifestazione scattata dopo la cattura delle barche della Flotilla della missione umanitaria diretta a Gaza
A quanto è dato sapere – ma la situazione è in continua evoluzione – nella giornata di giovedì 2 ottobre la mobilitazione prenderà corpo con una assemblea al presidio permanente. Per venerdì è invece sicuro lo sciopero generale a livello nazionale: almeno per i lavoratori che incroceranno effettivamente le braccia come richiesto sia la Cgil sia il sindacato di base Usb che lo hanno già messo in calendario.
Un troncone della protesta ha attraversato il centro di Livorno: facendo tappa davanti alla prefettura, poi lungo il principale corso del centro, quindi dinnanzi al municipio di Livorno. Al corteo – a quanto è dato sapere, senza bandiere di partito – hanno partecipato le cento anime della sinistra locale. Anche in questo caso è arduo indicare un numero di manifestanti: alcune centinaia, forse più di 700-800, in alcuni momenti probabilmente ben più di un migliaio ma per adesso non ci sono ancora cifre ufficiali.
La Cgil aveva poche ore prima vissuto un appuntamento importante nella definizione della propria identità strategica al teatro Solvay a Rosignano con gli “stati generali”. Il leader regionale della Cgil toscana, Rossano Rossi, ha definito «epica e valorosa» la battaglia dei lavoratori portuali livornesi che hanno «impedito alla nave israeliana di caricare e scaricare merci».
Agli “stati generali” della Cgil hanno partecipato oltre 200 persone tra dirigenti sindacali, delegati e lavoratori (e il coro Garibaldi). Francese ha messo in risalto che, oltre allo sciopero generale di venerdì 3, «ci aspettano mobilitazioni importanti:
- sabato 4 ottobre la manifestazione a Roma per la Palestina e la Global Sumud Flotilla
- il 12 ottobre la Marcia per la pace Perugia-Assisi
- il 25 ottobre la manifestazione “Democrazia al lavoro” a Roma organizzata dalla Cgil nazionale»

L’intervento di Gianfranco Francese, numero della Cgil labronica, agli “stati generali” in agenda a Rosignano Solvay