Pari opportunità, un premio per le imprese che le valorizzano
La Camera di Commercio: sì a una cultura aziendale più inclusiva

Camera di commercio di Livorno
LIVORNO. Mettere una buona volta sotto i riflettori le imprese che hanno avuto il merito di dar vita a iniziative che promuovono le pari opportunità e contrastano la discriminazione uomo-donna, sia all’interno del contesto lavorativo che familiare. È questo lo scopo che ha spinto la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno a far decollare il “Premio Impresa per le pari opportunità 2025”, Occhi puntati – viene spiegato – sulle realtà aziendali che valorizzano «i principi dell’uguaglianza di genere lungo tutte le fasi del percorso professionale e di vita delle lavoratrici». Obiettivo: 1) diffondere una cultura aziendale inclusiva; 2) aumentare l’occupazione femminile; 3) garantire pari opportunità di carriera; 4) adottare soluzioni di welfare aziendale e di conciliazione vita-lavoro.
Dal quartier generale livornese l’ente camerale guidato da Riccardo Breda segnala che al premio possono partecipare «le micro, piccole e medie imprese, loro cooperative e consorzi e le grandi imprese che hanno la sede legale nelle province di Grosseto e Livorno», cioè i territori di riferimento della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno.
Il valore di ciascun premio è di 3mila euro. Saranno premiate quattro imprese che abbiano avviato progetti e/o iniziative rientranti in almeno uno di questi ambiti:
- cultura: favorire la cultura della parità di genere;
- governance: adozione di processi per identificare, approfondire e gestire ogni forma di violenza e discriminazione;
- risorse umane: adozione di processi di gestione e sviluppo delle risorse umane a favore della parità di genere;
- opportunità di carriera: adozione di politiche e misure per favorire l’occupazione femminile e promozione di piani di sviluppo e valorizzazione delle competenze e delle carriere femminili;
- welfare aziendale e soluzioni per la conciliazione vita-lavoro: adozione di piani di welfare aziendale, attuazione di politiche flessibili di organizzazione dell’orario di lavoro e adozione di azioni e servizi di conciliazione famiglia-lavoro (es. benefit, voucher, asili nido interni).
L’iniziativa – viene precisato – deve essere stata avviata «prima della data di presentazione della domanda di partecipazione». Va aggiunto che «può trattarsi di un’iniziativa ancora in corso oppure già conclusa». Se già conclusa, la data di avvio «non deve essere antecedente al 1° gennaio 2024».