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IL REPORT DI MOST

La mobilità insostenibile: andiamo verso la “ricarbonizzazione”

Ma esplode il mercato delle bici elettriche (anche l'export)

ROMA. Nonostante il tentativo di realizzare più piste ciclabili o di creare Ztl, l’attenzione alla mobilità alternativa (bici elettriche e monopattini) e la propaganda per l’uso di treni e “autostrade del mare”, al tirar della riga del totale il trasporto su strada è “tornato a crescere”: siamo di fronte a “una fase di “ricarbonizzazione” che ci allontana dagli obiettivi di sostenibilità europei”. La fotografia di una situazione poco in linea con quel che ci si aspetterebbe saltano fuori all’evento nazionale “Most 2025 L’innovazione che unisce” che ha chiamato a raccolta a Rima istituzioni, università e imprese per “mettere fuoco le più recenti innovazioni nel campo della mobilità”.

Nasce dal lavoro degli Osservatori Most (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile), i think tank dedicati ai principali ambiti della mobilità e dei trasporti: Sunrise per la mobilità su gomma, Freight Insights  per il trasporto merci e la logistica, Iosca per l’aviazione civile e Mobisco per la mobilità scolastica.
Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (Most) “con 378 milioni di euro investiti nei primi tre anni e un team di 696 ricercatori”, si presenta come “il fulcro dell’innovazione italiana nella mobilità sostenibile” coinvolgendo “24 università, il Cnr e 24 imprese per sviluppare soluzioni ecologiche e digitali nei settori aereo, ferroviario, marittimo e stradale”

Mobilità scolastica.  Secondo i dati dell’ultimo censimento, in Italia più della metà della popolazione (circa 33 milioni di persone) si muove ogni giorno per andare al lavoro (72%) o a scuola o università (28%). Questi ultimi sono un “esercito” di 11 milioni di persone ogni giorno (9 milioni nelle scuole primarie e secondarie e due milioni nelle università) ed è un enorme flusso che si muove in gran parte in modalità ancora “poco sostenibili in termini ambientali  (emissioni di inquinanti e congestione), economici (costi di trasporto) e sociali (sicurezza e accessibilità)”. Ok,  il 60% circa degli studenti universitari si muove con il trasporto pubblico, ma alle ex elementari e medie “solo il 30% degli studenti va a scuola da solo” e l’utilizzo di bus scolastici arriva a malapena al 4%.
Trasporto su strada e emissioni inquinanti. Nellarco dell’ultimo ventennio le emissioni di CO2 si sono ridotte del 14% in totale e il traffico su strada si è ridotto di circa il 9%, mentre in seguito all’efficientamento dei motori, pur con l’introduzione di motori Euro 6, ibridi ed elettrici puri, le emissioni di CO2 “si sono ridotte solamente del 5%”. E se la  decarbonizzazione è stata evidente dal 2005 al 2019, ha però “rallentato a partire dalla crisi del Covid, con traffico ed emissioni che sono persino aumentati (superando i valori del 2019), nonostante l’introduzione sul mercato di motori sempre più efficienti”. Tradotto: siamo  in “una fase  di ricarbonizzazione del trasporto stradale” e si prevede che le attuali misure in atto “non consentiranno di raggiungere gli obiettivi europei fissati al 2030: nello scenario più pessimistico, le emissioni potrebbero addirittura aumentare del 5% rispetto a oggi, mentre nello scenario più ottimistico potrebbero ridursi dell’11%”. Se le politiche rimanessero invariate – viene sottolineato –  potremmo invece avere una riduzione tutt’al più del 23% !(“contro l’obiettivo del 43% che ci si era prefissati con “Fit for 55”) e il risultato “dipenderà più dall’andamento del traffico stradale, collegato all’economia e ai consumi, che dalla sostituzione del parco veicolare”.
Il rapporto indica che “nella fase intermedia della transizione sono necessarie politiche aggiuntive per raggiungere i traguardi di decarbonizzazione”: ad esempio,  un maggior uso dei biocarburanti e una riduzione delle dimensioni delle auto acquistate, nonché comportamenti di guida sostenibili.
Logistica. Il trasporto merci in Italia è “in crescita ma ancora lontano dagli obiettivi di efficienza e sostenibilità”. Si mette in evidenza che nel 2024 i volumi industriali “sono aumentati di oltre il 2%, con ricavi in crescita per le aziende di autotrasporto”, e tuttavia persistono “ritardi e colli di bottiglia infrastrutturali che costano tempo e competitività”
La strada resta dominante (oltre 30 miliardi di veicoli*km”) ma deve “affrontare costi energetici crescenti e bassi tassi di saturazione dei carichi”. Il trasporto ferroviario “arretra del 5% rispetto al 2021, frenato da cantieri e limiti operativi” mentre quello marittimo segna “un più 3,9% nel traffico container e una connettività portuale in miglioramento (più 4,9% dal 2018). L’aviazione cargo raggiunge “il miglior risultato dal 2009 con 1,25 milioni di tonnellate, ma gran parte del traffico utilizza ancora hub esteri”.
Dai dati emerge che “il 96% delle aziende committenti ha aggiornato la propria strategia logistica” e che “il 40% prevede l’uso dell’intelligenza artificiale entro tre anni per pianificazione e guida assistita”. Lo studio avverte: il trasporto merci è un comparto in cui è  difficile ridurre le emissioni e richiede strumenti mirati per la transizione energetica.
Bici elettriche. L’Italia è “protagonista della rivoluzione elettrica su due ruote”: il mercato mondiale delle e-bike, “valutato oltre 50 miliardi di dollari, cresce tra il 4,5% e il 6% l’anno”. In Italia, la quota di mercato delle bici elettriche è passata “dal 3,4% al 20,3% in dieci anni”: è il segno di un “cambiamento profondo nelle abitudini di cittadini e imprese”. Il comparto nazionale coinvolge  “oltre 250 aziende e 40mila addetti” con distretti produttivi in Veneto,  Lombardia, Emilia-Romagna e Sud Italia. Nel 2024 l’export di e-bike  italiane ha raggiunto “150 milioni di euro, in crescita del 44% rispetto al 2019, con nuovi mercati in Nord America e Africa”.
L’evento. La due giorni romana ha visto la presentazione di più di 30 prototipi, dalle citycar elettriche ai treni a idrogeno, insieme alle startup accelerate da Most – trenta in totale, sostenute con oltre 4,5 milioni di euro – e alle nuove iniziative di collaborazione con realtà europee e asiatiche.
«Coordinare oltre cinquanta enti tra università, centri di ricerca e imprese non è stato semplice, ma il risultato è straordinario» afferma Gianmarco Montanari, direttore generale di Most. «In tre anni abbiamo incentivato la collaborazione per un vero network nazionale della mobilità sostenibile e a Roma abbiamo presentato più di 30 prototipi, 70 stand espositivi partner, startup e pmi. È la dimostrazione che l’Italia può essere protagonista dell’innovazione europea, con nuovi investimenti che renderanno stabile questo percorso e rafforzeranno il ruolo del nostro Paese nella transizione verso una mobilità più intelligente e sicura.»

Pubblicato il
17 Novembre 2025

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