Caronte & Tourist: corso di autodifesa per prevenire la violenza sulle donne
MESSINA. Caronte & Tourist rafforza gli strumenti di prevenzione contro la violenza sulle donne. Lo fa lanciando un corso di autodifesa per le dipendenti. L’iniziativa si inserisce in un percorso più ampio che il gruppo armatoriale descrive come “fatto di azioni concrete volte alla prevenzione, al riconoscimento e alla denuncia della violenza e, ovviamente, al sostegno delle vittime”.
Di fronte alla violenza di genere come “espressione di una cultura patriarcale radicata che deve essere estirpata”, la compagnia Caronte & Tourist ha scelto di intervenire “su più livelli: da un lato, continuando a sostenere strumenti “a valle” come centri antiviolenza e case famiglia; dall’altro, investendo con ancora maggiore convinzione “a monte”, nella prevenzione della violenza psicologica e fisica.
A giudizio dell’azienda, stiamo parlando di un processo di cambiamento collettivo in cui “l’obiettivo è promuovere, a partire dal posto di lavoro, una cultura non violenta, dove gli atti di violenza vengano condannati ed estinti non solo dalla vittima ma dal sistema stesso”.
“Intervenire solo alla fine del processo, quando la vittima è già tale, è fondamentale ma non è sufficiente per estinguere il fenomeno. Lo spiega Tiziano Minuti, che del gruppo C&T è manager del settore risorse umane e responsabile della comunicazione: “Vogliamo essere parte attiva di un cambiamento insieme ai nostri dipendenti e le nostre dipendenti. Le donne all’interno della nostra azienda – oggi in crescita, per numeri e mansioni – sono colleghe, figlie, madri, mogli, sorelle. È importante che non si sentano mai sole e che sappiano riconoscere il pericolo prima che sia troppo tardi”.
Uno dei primi passi era stata, tre anni fa, l’istituzione del ruolo della consigliera di fiducia (“una figura professionale capace di intervenire anche su questioni di genere interne ed esterne all’ambiente lavorativo”). Nel corso del tempo si sono affiancate altre iniziative e adesso il corso di autodifesa. Avviato in una forma sperimentale lo scorso ottobre grazie alla collaborazione con gli insegnanti di “Don’t Touch Me”, Francesca Lucia e Giovanni Zumbo, ha l’obiettivo – spiegano gli stessi istruttori – “di aumentare la fiducia in sé stesse e la consapevolezza del proprio corpo. Non vogliamo istruire eroine, ma sviluppare lucidità nell’analisi delle situazioni, riconoscere segnali di pericolo ed agire già prima che l’aggressore sia troppo vicino“.











