Taranto, l’Authority conferma l’idea di puntare sull’eolico offshore
E nel frattempo è stato presentato il nuovo comitato di gestione

Giovanni Gugliotti, secondo da sinistra al tavolo dei relatori
TARANTO. Il nuovo comitato di gestione dell’Autorità di Sistema del Mar Ionio ora c’è: l’ha presentato il neo-presidente Giovanni Gugliotti alla presenza dello stato maggiore dell’ente. I nomi: contrammiraglio (Cp) Donato De Carolis, direttore marittimo per la Puglia e la Basilicata Jonica; capitano di vascello (Cp) Leonardo Deri, in qualità di componente in rappresentanza dell’Autorità Marittima; l’avvocato Arnaldo Sala, in rappresentanza della Regione Puglia, e l’avvocata Carla Mellea, in rappresentanza del Comune di Taranto. Ora ci sarà da completare il quadro delle nomine con l’Organismo di partenariato della risorsa mare.
La presentazione è avvenuta nel primo incontro pubblico voluto dal presidente dell’Authority tarantina per «illustrare le prime linee di indirizzo del suo mandato alla guida dell’ente, dopo i cinque mesi di gestione in qualità di commissario straordinario». Con una idea guida: come far fronte alla «fase di contrazione dei traffici, con particolare riferimento al segmento containerizzato» e agli impatti derivanti dalla «situazione di stallo di Acciaierie d’Italia». Tradotto: in un contesto «segnato dalla crisi dell’industria siderurgica e dal calo dei volumi commerciali» la contromossa di Taranto, secondo Gugliotti, sta nel puntare «su sostenibilità, innovazione e diversificazione dei traffici».
Il primo tassello nel puzzle del numero uno dell’Auhtority è il «rafforzamento del ruolo del porto di Taranto come polo nazionale per le energie rinnovabili»: e questo – si afferma – anche alla luce del recente decreto interministeriale dl ministero dell’ambiente che «individua lo scalo jonico tra i porti di riferimento prioritari per l’eolico offshore galleggiante». All’interno di questo scenario sono stati richiamati, da un lato, «i progetti infrastrutturali in corso (tra cui la cassa di colmata e i dragaggi del Molo Polisettoriale, il Falanto e l’arretramento del Varco Est)» e, dall’altro, «le iniziative di pianificazione delle aree portuali dedicate alle rinnovabili, sviluppate attraverso un gruppo di lavoro che coinvolge università, centri di ricerca e partner istituzionali e industriali».
Gugliotti insiste sul fatto che c’è un «crescente interesse di potenziali investitori sulle aree portuali»: l’ente ha in corso un’analisi complessiva dello stato delle cose in rapporto con il piano regolatore portuale e «i principali interventi infrastrutturali programmati». Obiettivo: far emergere da questa ricognizione delle aree i possibili scenari su come utilizzarle, anche facendo sponda con lo «sviluppo della filiera delle energie rinnovabili e delle attività logistico-industriali connesse».
I fine, la sottolineatura dedicata alle crociere: sono state indicate come «leva strategica per lo sviluppo turistico e commerciale del porto e del territorio». Gli elementi chiave: l’avvio dei lavori per il nuovo terminal crociere, i risultati positivi della stagione 2025, le prospettive di crescita per il 2026 (anche grazie alle conferme da parte di compagnie di primo piano). Questo è quanto serve, secondo i vertici dell’Authority tarantina, per «consolidare il posizionamento di Taranto nello scenario crocieristico del Mediterraneo».











