La Normale delle idee debutta oggi martedì 25 con il giurista Zagrebelsky
Si discute di libertà di parola, a confronto con la giornalista Annalisa Cuzzocrea

Gustavo Zagrebelsky
PISA. Riflettere in modo chiaro ma non semplificato: una complessità analizzata senza arzigogoli, anzi con rigore cartesiano e senza sconti. È quel che vuol mettere sulla rampa di lancio, a partire da questo anno accademico, la Scuola Normale di Pisa aprendo le porte non solo metaforicamente a una nuova serie di conferenze: si apre così «uno spazio pubblico – viene sottolineato presentando l’iniziativa – in cui le idee possono essere discusse senza pregiudizi e con competenza».
Si intitola “La Normale delle idee” — questo il nome del nuovo ciclo di incontri — e debutta con un tema che «costituisce la pietra angolare di ogni convivenza democratica: la libertà di parola». A guidare questa prima esplorazione saranno Gustavo Zagrebelsky, giurista e costituzionalista, ex presidente della Corte costituzionale, che riporterà la questione al nucleo normativo e filosofico della Costituzione, e Annalisa Cuzzocrea, saggista e giornalista, che approfondirà le trasformazioni della sfera pubblica. L’appuntamento è in agenda per oggi, martedì 25 novembre, a Pisa nella Sala Azzurra del Palazzo della Carovana, a partire dalle ore 18 (con ingresso aperto a tutti).
«Formalmente riconosciuta come diritto fondamentale, la libertà di parola – viene sottolineato presentando le ragioni di questo primo round di discussione – oggi è sottoposta a pressioni molteplici: dalla manipolazione sempre più agevole delle verità di fatto, al riemergere di pulsioni autoritarie, tentazioni censorie e derive illiberali che cercano di ridefinire i confini tra ciò che può essere detto e ciò che deve restare taciuto». Ecco perché la libertà di espressione si conferma così «un terreno complesso e conteso, dove si misurano la forza delle istituzioni, la maturità della società civile e la capacità di resistere a narrazioni semplicistiche e poteri concentrati».
I promotori dell’iniziativa mettono l’accento su un aspetto: «Tra pluralismo, garanzie individuali, limiti necessari a preservare la democrazia; tra parola che occupa lo spazio comune quando è in mano al potere politico, economico o mediatico, quali strumenti può offrire l’informazione per difendere un terreno critico, aperto e non subalterno?». Nei prossimi mesi si alterneranno incontri con ospiti personalità del mondo dell’accademia, del giornalismo, del diritto, dell’economia dell’attualità socio-politica.











