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Interporto Vespucci a caccia di sinergie

Da accordi con il nord-est alla collaborazione logistica con l’aeroporto Galilei e il porto labronico, fino allo sviluppo delle nuove vocazioni su costruzioni e commerciale – L’ipotesi outlet per le crociere

COLLESALVETTI – Gli interporti italiani sono tanti, quasi certamente troppi. L’hanno detto in molti. Ma se si riuscirà – come sta tentando di fare il presidente dell’associazione di categoria Alessandro Ricci – a creare sinergie vere, specialmente tra quelli della fascia nord-orientale e quelli del centro-ovest d’Italia, si potrebbe aprire una fase nuova nell’interesse generale della logistica italiana.
Federico Barbera, presidente dell’interporto Vespucci di Guasticce, ci crede davvero. Come è convinto che sia arrivato il momento di creare un’altrettanto importante sinergia tra i tre nodi logistici del territorio costiero toscano: l’interporto Vespucci, l’aeroporto Galilei e il porto di Livorno.

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Federico Barbera

Se ne parla da sempre: ma nei fatti, rimangono tre mondi separati: nei quali non si riesce nemmeno ad avere un collegamento ferroviario efficiente tra porto e interporto…
“Il guaio è che le stesse istituzioni locali sanno bene come sia necessario arrivare a questa sinergia, ma si scontrano poi regolarmente con veti incrociati: o peggio, con gelosie incrociate. L’importante è che oggi, anche sotto la spinta della crisi, si trovi chi vuol fare il capofila tra i tre per una iniziativa concreta”.
Per esempio, potrebbe fare la prima mossa l’Interporto?
“Noi siamo pronti, anche perchè sentiamo l’esigenza di avere progetti coerenti ed economicamente validi che coinvolgano le tre realtà, ciascuna con le proprie eccellenze. Stiamo studiando anche una proposta concreta: mettere su uno staff tecnico comune per elaborare idee velocemente attuabili”.
Non andremo a ricadere sui sogni, tipo lo Scolmatore navigabile fino all’Interporto…
“Ho detto proposte concrete e velocemente attuabili. Ci interessa far logistica: e la direzione giusta è quella di operare con chi logistica la fa già, cioè il porto e l’aeroporto, mettendo insieme le forze. Che sono anche nelle idee. Giuliano Gallanti e specialmente la giovane e dinamica Ad dell’aeroporto Gina Giani ne hanno. Lavoriamoci insieme e in concreto”.
Per parlar concreto, il Comune di Collesalvetti ora ha dato una mano, approvando le varianti al piano regolatore che allargano la sfera di azione del Vespucci.
“Il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci ha un’invidiabile apertura mentale e le nuove norme ci consentono di operare su tre direttrici importanti: l’attività logistica, le costruzioni e il commerciale. Voglio ricordare che anche in Regione, a Firenze, c’è grande attenzione alla crescita del Vespucci. E su questo punto mi sento di citare l’impegno davvero fattivo del consigliere livornese Marco Ruggeri. Nella sostanza: non sono tutte rose e fiori, ma abbiamo programmi e progetti concreti”.
Come l’outlet alle porte del Vespucci?
“Ci siamo guardati intorno, senza ingessarci in schemi troppo rigidi. Abbiamo oltre 30 mila metri quadri di terreno subito fuori dell’ingresso dell’Interporto; uno studio sul bacino d’utenza ci ha confermato che esiste e può integrarsi con quello dell’Ikea più vicina, studiando anche eventuali navette di collegamento; ci può essere un interesse non marginale anche da parte delle crociere, per decine di migliaia di turisti che siano più interessati alla moda che non alle città d’arte. Per il momento è un’idea, ma ci crediamo. E si è parlato anche di 300 posti di lavoro a regime, che oggi proprio non sono poca cosa”.
Presidente, un’ultima domanda: le ferrovie sono uno dei punti dolenti del Vespucci, ma Moretti non sembra intenzionato a fare di più…
“Io parto da un’ottica diversa: Trenitalia ha investito nel terminal ferroviario del Vespucci circa 15 milioni di euro, quindi qualcosa deve pur averci visto. Adesso dobbiamo ottimizzare il sistema su ferro con un efficace collegamento diretto al porto. C’è di mezzo, ad oggi, il nodo del Calambrone ma nel quadro di una revisione dell’appalto delle manovre in porto si può anche cercare di ottimizzare il collegamento con il nostro terminal interno. Guardo anche al progetto, come dicevo all’inizio, di una sinergia tra interporti del Nord-Est e il nostro. Ripeto: c’è molta carne al fuoco, sta a noi riuscire a cogliere le occasioni e a portare concretezza”.
A.F.

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Pubblicato il
27 Febbraio 2013

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