Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Trans-Africa Tour 2014 grazie a Genex e a I.L.A.

I consolidatori leaders dei servizi con il Sud Africa sponsors della nuova impresa che sarà tentata con tre Land Rover – L’itinerario e gli scopi dell’impresa

MILANO – I grandi raid automobilistici “tirano” ancora, specie in paesi ancor affascinanti e lontani dal viver comune come l’Africa.
[hidepost]Così è per il Trans-Africa Tour 2014 che sta partendo in questi giorni con due Land Rover appositamente attrezzate più una terza appartenente a una classe storica. Sponsor del raid due consolidatori ben conosciuti a livello internazionale, leaders dei trasporti per il continente africano e in particolare con il sud Africa, come General Export e I.L.A.. Le auto e il relativo materiale sono state imbarcate sulla “Msc Suez” nella traversata da Livorno a Durban. L’itinerario prevede la partenza da Cape Town in gennaio, dopo un necessario periodo di messa a punto dei mezzi e dei programmi, fino all’Egitto. Le attuali situazioni di instabilità politica in un’area dell’Africa impongono di tenere ad oggi un programma elastico per quanto riguarda tappe e itinerari: in linea di massima le auto percorreranno la parte orientale del continente attraversando Mozambico, Tanzania e Kenia.
Fondamentale, per imprese del genere – e siamo al 50º anniversario del primo raid con questo itinerario – l’appoggio logistico e la conoscenza delle aree da attraversare, in molti casi ancora con viabilità primitiva e senza grandi centri a livello europei. Da qui l’impegno dei consolidatori come General Export (Genex) che hanno del territorio una ormai storica conoscenza, punti di appoggio ben collaudati, e il giusto spirito di avventura per essere al fianco dei coraggiosi protagonisti della traversata. Da sottolineare che Vittorio Parigi, uno dei protagonisti del primo raid su quell’itinerario nel 1964, sarà anch’egli nella spedizione malgrado sia alle soglie degli 80 anni. Le varie tappe del raid saranno anche oggetto di reportage sulle condizioni delle popolazioni locali e di un documentario sulla logistica del continente.

[/hidepost]

Pubblicato il
28 Agosto 2013

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio