A Piombino il relitto Concordia ma la Vicari (Palermo) non molla
Già partiti i lavori di approntamento del cantiere mentre la Conferenza regionale dei servizi da nuovi incentivi – Il “forcing” dei palermitani come alternativa alla demolizione
FIRENZE – La Conferenza dei servizi regionale, tenutasi lunedì alla presenza del presidente toscano Enrico Rossi, ha ribadito quanto già affermato dal vicepresidente della commissione europea all’industria Antonio Tajani sulla scelta di Piombino come sito di demolizione della Concordia: occorre accelerare al massimo i lavori del nuovo porto perché l’Europa stessa è contraria a mandare in giro per il Mediterraneo il grande relitto: e perché la Toscana – ha ribadito Rossi – deve avere almeno un risarcimento morale per la tragedia del Giglio.
[hidepost]Un passo avanti verso la soluzione Piombino è venuta anche da Roma, dove il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha finalmente dato l’OK al progetto del potenziamento del porto e alla costruzione delle opere necessarie ad ospitare il grande relitto. Come sempre, chi non aiuta è la politica del “pollai”. Proprio subito dopo l’approvazione da parte del Consiglio Superiore dei lavori pubblici del progetto Piombino, il sottosegretario allo sviluppo economico del governo Simona Vicari, ha sparato un siluro contro il porto toscano dichiarando che Piombino non potrà essere pronto in tempo mentre “il sito di Palermo, che ha i requisiti tecnico-strutturali-professionali idonei per ricevere la Concordia, è già pronto”. Il trasferimento del relitto con la nave semi-sommergibile Vanguard, opzionata da Costa Crociere, ha detto ancora la Vicari, non comporta alcun rischio ambientale. Pertanto “è ovvio che Palermo non solo comporta un notevole risparmio di denaro pubblico, ma offre anche tempi immediati per liberare l’isola del Giglio dal relitto, per cui smettiamola con il toto-porti”.
Piccolo dettaglio, forse marginale alla comprensione della “sparata” contro Piombino: l’onorevole Simona Vicari è di Palermo…
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