Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Made in Italy e contraffazione

Un intenso monologo teatrale di Tiziana Di Masi

LIVORNO – Un monologo intenso, serrato, brillante e appassionato sul business della contraffazione e sui gravi rischi per chi acquista il falso e sui danni per l’economia.
[hidepost]E’ quello che l’attrice Tiziana Di Masi ha recitato in “Tutto quello che sto per dirvi E’ FALSO”, spettacolo teatrale scritto dal giornalista e drammaturgo Andrea Guolo, che è approdato a Livorno dopo alcune tappe in giro per l’Italia, grazie alla volontà della Camera di Commercio.
L’evento si è svolto ieri sera alla Fortezza Vecchia di Livorno. La Camera di Commercio ha voluto offrire alla cittadinanza lo spettacolo per far crescere la cultura della legalità e la consapevolezza dei rischi e dei danni che il falso produce sia alle persone che all’economia.
Il percorso di teatro civile che Tiziana Di Masi e Andrea Guolo hanno avviato con “Mafie in Pentola” affronta ora il business della contraffazione, e lo fa a 360 gradi: dall’agroalimentare alla moda, dalla farmaceutica alla meccanica, dalla tecnologia audio a quella video, solo per citare i principali ambiti di questo grande macchinario del falso. Una sorta di inchiesta giornalistica che coinvolge il pubblico, sospesa tra ironia e approfondimento, che usa un linguaggio di immediato impatto e si avvale del supporto di proiezioni video: il pubblico si sente coinvolto e acquisisce consapevolezza del suo ruolo di consumatore.
Prodotto da La Piccionaia-I Carrara / Teatro Stabile di Innovazione, lo spettacolo ha debuttato con successo lo scorso ottobre al Teatro Goldoni di Venezia e sta ora continuando la sua tournèe nazionale di formazione e informazione nelle principali piazze italiane. Il progetto è nato grazie al contributo della Regione Veneto e di tutto un insieme numeroso di enti ed associazioni dei consumatori ed enti di tutela dei prodotti italiani.

[/hidepost]

Pubblicato il
30 Luglio 2014

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio