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Slitta ancora la gara sui bacini a Livorno

E’ probabile che si vada a dopo febbraio, quando il cantiere Benetti avrà riparato il manufatto – Forse a La Spezia il varo del primo grande 90 metri del marchio livornese

LIVORNO – La gara per la gestione del “sistema bacini” livornese slitterà ancora. E l’Autorità portuale sembra decisa a ritardarla una volta che il bacino galleggiante Mediterraneo, affondato quasi tre mesi fa, il 25 agosto, nelle operazioni di imbarco della navetta del Cnr Urania, sarà rimesso in opera.
C’è un accordo di massima tra la stessa Authority e il cantiere Benetti, che al momento gestisce il bacino, perché non appena la magistratura avrà dissequestrato il relitto – ricordiamo che nel sinistro ci fu un morto – sia lo stesso gruppo Benetti a procedere alle riparazioni.
[hidepost]Secondo l’ingegner Vincenzo Poerio, occorreranno circa due mesi di lavoro per svuotare le casse stagne del bacino oggi allagate – saranno utilizzate delle potenti idrovore che la Benetti ha già ordinato per accelerare i tempi – e per rimettere a galla il relitto. A quel punto sarà tolto anche lo scafo ormai inservibile dell’Urania, che probabilmente sarà demolito (non si sa bene ancora se verrà tolto facendolo sfilare a terra sul piazzale o con il pontone Italia del gruppo Neri, che è in grado di sollevarlo) e verranno fatti tutti i lavori al Mediterraneo per rimetterlo in efficienza. Oltre a interventi di carpenteria metallica dovranno anche essere sostituite le pompe che sono il cuore del sistema per abbassare e innalzare il bacino. Solo quando sarà rimesso in funzione, dicono a palazzo Rosciano, ripartirà la gara per la gestione del sistema bacini.
Sarebbe stata scartata l’altra ipotesi, che parlava di messa in gara così com’è il Mediterraneo, affidando ai vincitori della gara stessa la riparazione.

* * *

C’è un importante elemento “collaterale” che riguarda il recupero del bacino Mediterraneo. Il cantiere Benetti dovrà varare, probabilmente entro la metà di dicembre – cioè tra poche settimane – un megayacht da 90 metri che è praticamente pronto. Era previsto l’utilizzo del Mediterraneo, che ovviamente è da escludere. E poiché forti ritardi della consegna della grande nave da diporto farebbero scattare penali milionarie, il cantiere Benetti sta studiando la possibilità di trasferirla su una maxi-chiatta per vararla in un altro porto, forse a La Spezia.
Il ritorno in efficienza del Mediterraneo è urgente anche sulla base dei programmi di refitting della Lusben Craft, il braccio specializzato del gruppo Azimut/Benetti. Secondo i dati forniti dal direttore di Navigo Pietro Angelini nella recente serata al Propeller di Livorno, il refitting di uno yacht tra i 30 e i 50 metri vale oggi da un minimo di 350 mila euro al massimo di 1 milione di euro. E c’è una corsa tra i porti del Mediterraneo per conquistarsi questa fetta importante di lavoro; considerando anche che ogni yacht nella sua vita produce ricadute economiche sul territorio che lo ospita pari a sette volte il suo costo d’acquisto. Facile capire quanto sia importante per Livorno e per il cantiere Benetti disporre del sistema bacini (e del “marina” del Mediceo di cui si parla in queste stesse pagine).

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Pubblicato il
21 Novembre 2015

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