Salvadori, bacino senza pace
A febbraio andrà in Darsena Calafati, ma si teme che non abbia spazi sufficienti
LIVORNO – E’ l’unico bacino di carenaggio che ancora è in grado di funzionare nel porto labronico: ed è un bacino galleggiante … peripatetico, nel senso che da anni continua ad essere spostato, con i comprensibili disagi del cantiere Salvadori che lo gestisce. Adesso tuttavia sembra che sia arrivata la sua ultima e definitiva destinazione: dal Magnale era stato trasferito alla calata Bengasi in attesa che fosse dragata la Darsena dei Calafati dove è destinato.
[hidepost]Il dragaggio della Darsena sta per essere completato, secondo l’ingegner Pribaz (Authority portuale) a metà febbraio: e da quel momento il bacino potrà essere spostato davanti al cantiere, nella sua destinazione definitiva. La comunicazione ufficiale è già partita da palazzo Rosciano, i Salvadori si stanno attivando per le pratiche burocratiche (demanio, allacci, etc.) per non perdere tempo prezioso.
Tutto bene dunque? Sembra proprio di no: perché quasi in contemporanea con la comunicazione che il bacino potrà essere spostato nella Darsena dei Calafati, un settore di banchina della darsena stessa, con circa 800 metri quadrati di area, è stato recintato dal personale dell’Autorità portuale, sembra con l’obiettivo di destinarlo a un qualche traghetto ro/ro. E’ noto e ripetuto che la “coperta” per i ro/ro è troppo corta e l’Authority sta cercando di moltiplicare i pani e i pesci per trovar spazi alla ulteriore domanda. Ma la soluzione dell’area appena recintata viene a interferire pesantemente con l’utilizzo del bacino galleggiante dei Salvadori, perché una volta piazzato nella nuova locazione se l’area recintata dovesse essere permanentemente occupata da una nave impedirebbe l’imbarco di mezzi più lunghi di una cinquantina di metri sul bacino. E l’impianto è invece in grado di operare con navi fino 110 metri almeno. Insomma, una limitazione inaccettabile, che è stata fatta presente all’Autorità portuale: e sulla quale si aspetta una risposta che tranquillizzi sia il cantiere Salvadori sia i tanti clienti che se ne servono, alcuni dei quali in lista di attesa per lo spostamento dell’impianto.
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