Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Monti: conferma ai veleni

Falliti i tentativi di disarcionarlo attraverso la Corte dei Conti – La conferenza stampa del neo commissario

Pasqualino Monti

CIVITAVECCHIA – Il comunicato ufficiale è anodino: “il ministro delle infrastrutture e trasporti Graziano Delrio ha nominato Pasqualino Monti commissario straordinario dell’Autorità portuale di Civitavecchia fino alla nomina del nuovo presidente e per un periodo non superiore a 6 mesi, così come previsto dalla normativa vigente”. Punto e basta.
Poi, nel pomeriggio di lunedì, a stretto seguito del comunicato, Monti ha tenuto una conferenza stampa e sì è tolto qualche sassolino dalle scarpe. Perché la sua nomina a commissario, dopo due settimane dalla scadenza come presidente, ha avuto un accompagnamento di polemiche, di accuse, di gossip e di ricorsi che non ha certo reso serena l’attesa: né la sua, né quella del cluster portuale locale, fatto dei più importanti gruppi armatoriali e logistici.
[hidepost]Per valutare la portata delle polemiche che hanno accompagnato lo scontro di poteri tra chi ha sostenuto la candidatura Monti e chi voleva affossarla – con tanto di ricorsi alla Corte dei Conti, memorie al ministro e siluri di vario tipo – anche la voce messa in giro che se non riconfermato a Civitavecchia Monti avrebbe puntato alla presidenza del sistema portuale Livorno-Piombino una volta scaduti i sei mesi di commissariamento Gallanti. Ovvio che a Gallanti – deciso come non mai a rimanere in corsa – la chiacchiera non sia piaciuta, anche se ha signorilmente glissato. Ma è il segnale di un clima che probabilmente vedrà ancora veleni a piene mani, finché la riforma non diventerà (se lo diventerà) atti concreti.
Nella sua conferenza stampa subito dopo la nomina a commissario, Pasqualino Monti ha voluto contestare, con alcuni passaggi di duro sarcasmo, la campagna che gli era stata scatenata addosso poco prima della scadenza del mandato. Una campagna – ha detto – alle accuse, alla quale è stato risposto con esaurienti documentazioni, nella consapevolezza di “aver agito sempre nella massima correttezza istituzionale”. Monti ha anche ricordato le realizzazioni che i porti di Roma hanno avviato – e in molti passaggi concluso – nei suoi quattro anni di primo mandato. Ha voluto infine ringraziare il ministro Delrio della fiducia accordatagli nel confermarlo commissario fino alla realizzazione della riforma.
“Contro di me sono arrivate azioni di una violenza inaudita – ha detto ancora Pasqualino Monti – con attacchi personali, fango e minacce. A volte ho pensato di abbandonare la macchina, ma poi ho pensato di continuare con la testa alta di chi sa di aver agito correttamente”. Ed ha concluso: “Chi pensa di potermi fermare con calunnie e minacce sbaglia di grosso: voglio dire a chi manovra contro di me – ha aggiunto – che quando mi difendo metto in campo azioni specifiche. Siamo arrivati alla conclusione: a breve ne sentiremo delle belle e arriverà la giustizia a fare il suo corso”.

[/hidepost]

Pubblicato il
10 Febbraio 2016

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio