Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

La Riforma in dirittura d’arrivo tra tempi tecnici e ultimi fuochi

Rimangono le incertezze su quali suggerimenti delle commissioni verranno accolti e sulle indicazioni del Consiglio di Stato – I tempi del passaggio di consegne dai commissari

Graziano Delrio

ROMA – I tempi per la formalizzazione della riforma portuale stanno diventando strettissimi. E se Delrio vorrà dimostrare di non essere stato un illuso ottimista, il consiglio dei ministri dovrà necessariamente approvare il testo, emendato almeno in parte con i “suggerimenti” delle commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato, entro questa settimana. Una bella sfida, visto che la riforma nasce dalla “governance”, ovvero dalla scelta più politica e meno tecnica: la nomina dei presidenti. Ne parliamo, per quello che si chiacchiera in giro, in altro articolo.
Nei giorni scorsi ci sono stati gli ultimi frenetici contatti a livello tecnico-burocratico. Le verifiche con il ministero dell’Economia (sui costi della riforma, che dovrebbe nascere senza ulteriori oneri), gli ultimi giri di valzer con le Regioni, le inevitabili pressioni degli ultimi “cencelliani”.
[hidepost]I 45 giorni di legge per gli accordi con le Regioni sarebbero stati di fatto già consumati. Il governo preme per fare presto. Da qualche Regione si continua a insistere sullo scaglionamento in 3 anni delle fusioni di alcuni porti, come concordato tra Stato-Regioni in conferenza, anche se il Consiglio di Stato avrebbe disinnescato questa mina. In sostanza, la riforma così come uscirà dal consiglio dei ministri potrebbe essere assai diversa da quella che ci è stata prospettata ad oggi. E specialmente, non avrà un’applicazione fulminante, immediata. Sono previsti tempi tecnici anche dopo la indicazione dei 15 presidenti delle 15 Autorità di sistema: per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ma specialmente per i passaggi di consegne, che alcuni esponenti del governo hanno chiesto possano avvenire con gradualità, anche se buona parte dei porti oggi sono commissariati e i commissari non vedono l’ora di passare ad altri le rispettive patate bollenti. Insomma ci sarà molto da vedere. E poiché secondo il vecchio detto, chi sta in mare naviga e chi sta a terra critica, non mancheranno le lamentazioni. Prepariamoci, sarà un autunno interessante, nel bene e nel male.

[/hidepost]

Pubblicato il
27 Luglio 2016

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio