Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Piombino, il porto (di “sistema”) delle attese

PIOMBINO – Un ex porto dell’Elba che è diventato un grande porto, con fondali fino a 20 metri – che nessuno dei porti tirrenici da Civitavecchia in su già dispone – e con piazzali, attracchi e prospettive di insediamenti da far invidia. Eppure sul porto di Piombino grava una fitta nebbia di immobilismo. L’Autorità portuale del Tirreno settentrionale, presieduta da Stefano Corsini, sta lavorando sulle problematiche più complesse: dalle autorizzazioni all’ATI tra Neri e Cantieri San giorgio del porto per creare un grande sito di demolizioni e  ristrutturazioni navali, con i mille ritardi creati da una burocrazia sia nazionale che regionale; da parte della Regione e di Roma si parla di un avvio rapido della famosa, attesissima “bretella” di collegamento del porto con la rete nazionale, a più riprese vengono avanti proposte di decentrare a Piombino traffici che a Livorno non trovano spazi, nel quadro di un “sistema” che per il momento è più una speranza che una realtà. Insomma a Piombino tutto o quasi è fermo: a cominciare dall’intricata, amara vicenda delle acciaierie. E dalla mancanza della sospirata “bretella” autostradale, più un collegamento ferroviario davvero ad alta capacità.

[hidepost]

Eppure guardando la mappa del porto di oggi si capisce come ci siano potenzialità enormi. Tanto che l’armamento più interessato, quello che fa capo alle compagnie del gruppo Onorato, ha potenziato e continua a potenziare i propri servizi, allargandosi anche a realtà terminalistiche nuove. È il caso dell’ingresso dell’armamento Onorato nella Tuscany , con il 33% delle quote. Ma non è il solo movimento che riguarda il secondo porto del “sistema” livornese. Prende piede, anche con i recenti suggerimenti del presidente dell’Asamar Enrico Binistalli, l’idea già a suo tempo lanciata dall’ex manager di banchina della Zim Angelo Roma per un servizio di transhipment che consentirebbe alle navi portacontainers dell’ultima generazione – grazie ai fondali di 20 metri – di scaricare migliaia di Teu alla volta, da far ripartire poi con navette feeder verso i porti vicini con pescaggi minori. Una altrenativa almeno provvisoria in attesa della Darsena Europa. Solo un sogno di mezz’inverno?

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
17 Gennaio 2018

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio