Palermo piace molto ai turchi che puntano a crociere e ro/ro
ROMA – I rumors sono stati confermati: nella sua recentissima visita al presidente Mattarella e al nostro governo, il presidente della Turchia Recep Tayyp Erdogan ha parlato anche d’affari. Che riguardano in particolare la Sicilia e il porto di Palermo per conto della Global Ports Holding di Istambul. Un interesse tutt’altro che nuovo del gruppo imprenditoriale turco (con capitali anche stranieri) che già ha in portafogli il 70% della Cruise Port di Cagliari, il terminal passeggeri di Ravenna, una quota importante di quello di Venezia ed è già in Sicilia con una altrettanto importante partecipazione al terminal di Catania. Agli investitori turchi interessa il comparto delle crociere, che per il Mediterraneo è visto come un potenziale da sviluppare ancora notevolmente: ma interessano anche altri settori marittimi, visto che a Trieste c’è un vero e proprio hub turco, che Arkas è socia a La Spezia e si sta allargando.
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L’obiettivo immediato, è stato confermato durante la visita di Eerdogan in Italia, è la gara che Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di sistema di Palermo, Termini Imerese, Porto Empedocle e Trapani, ha indetto per la progettazione dei nuovi terminal per le crociere, per i traghetti passeggeri e per le navi ro/ro. Il 20 aprile scade il termine per la presentazione delle offerte. Costo complessivo del progetto, 70 milioni: ma che il gioco valga la candela lo dimostrano l’interessamento e l’impegno dei più grandi gruppi internazionali da crociera, a partire da Carnival fino a Msc.
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