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Fabrizio Vettosi: pro investitori nei porti italiani

Dal direttore generale di Venice Shipping and Logistics Spa Investment & Advisory dottor Fabrizio Vettosi, riceviamo questa interessante nota a commento della nostra recente informazione sul raid di F2i sui porti ma anche sul più esteso tema della “governance” passata e attuale. Una nota che può aprire – e ci piacerebbe che altri raccogliessero l’invito – una discussione sui temi proposti.

***

“Gentile direttore, premesso che chi conosce la mia onestà ed indipendenza di analista specializzato in Shipping e Maritime Industry non dubita dell’obiettività delle mie considerazioni sul tema della presenza di investitori Istituzionali nell’ambito delle Infrastrutture Marittime. Non entro nel caso specifico sia per motivi appunto di deontologia nonché di riservatezza essendo stata impegnata la società che rappresento in qualità di advisor nell’operazione di acquisizione del Gruppo PdC SpA; mi faceva però piacere evidenziare in via del tutto personale il mio giudizio positivo che potrebbe svolgere un Investitore Istituzionale razionale e disciplinato, meglio ancora se Italiano e supportato anche da Capitali Privati e Pubblici Italiani.

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Penso che lei come me abbia vissuto il marasma e l’inefficienza derivante da una gestione non proprio ottimale ed efficiente delle Infrastrutture Portuali negli ultimi 25 anni. Livorno è buona testimonianza (ma per la verità ritengo, dalla mia modesta esperienza, che la situazione degli altri Hub non sia dissimile) della confusione, disomogeneità, difformità ed antieconomicità con cui sono stati gestiti i compendi in concessione (e mi lasci dire tutta la catena “door to door”). I nostri porti mi sono sembrati, sin dalle mie prime esperienze in materia (che ahimè risalgono al 1984), più “mega-condomini” di grandi città che vere e proprie Infrastrutture pubbliche da valorizzare, e d’altro canto il livello di litigiosità è ben superiore a quello del condominio in cui abito. A ciò aggiungasi l’atteggiamento di molti concessionari che ritengono essere veri e propri titolari di diritti di “usucapione” sulle banchine e che identificano addirittura il proprio nome e cognome con la banchina stessa; oppure ancor di più, timorosi Presidenti di AdSP che con l’auspicio di attirare il vettore di “grido” o, peggio ancora, sotto la minaccia di sottrazione di traffico, stendono i famosi “tappeti rossi” all’ingresso dei porti ai suddetti vettori.

Detto ciò, e non riferendomi al caso specifico di F2i, ritengo che la presenza di un soggetto con idee chiare che contribuisca ad apportare capitale, ma prima ancora disciplina, governance e razionalità che va oltre gli interessi di bottega, possa essere solo utile in questa fase in cui la gestione “pubblicistica” sembra non raggiungere gli obiettivi posti dalla stessa riforma. Tra l’altro, nel caso specifico di F2i, ciò rappresenterebbe anche un modo per mettere a frutto indirettamente i soldi di “noi Italiani” visto che il maggiore investitore di F2i è CDP e, quindi, le risorse derivanti dal nostro risparmio postale. Ciò eviterebbe, viceversa, e come da me sottolineato in una recente riunione del Gruppo Finanza e Credito di Confindustria in cui rappresento Confitarma, che il Flusso di risparmio degli Italiani, non trovando sbocchi su asset class Italiane, finisca per essere convogliato su Fondi Internazionali i quali, a loro volta, vengono in Italia a comprare le nostre Infrastrutture e le nostre aziende (e casi ne abbiamo anche nel nostro settore).

In sintesi finale, e soprattutto in quanto non sono molto colto e, quindi, non ho mai letto Eraclito mi farebbe piacere comprendere meglio la chiusura del suo articolo, che a me è sembrato un “sinistro avviso” di non so quale “iattura” a seguito dell’arrivo di capitali Istituzionali nell’ambito delle Infrastrutture Portuali. Per renderla comunque edotto dell’efficacia derivante dalla combinazione tra capitale privato e capitale Istituzionale le porto la sintesi di successo che si è consumata dall’unione del Gruppo MSC con Global Infrastructure Partners – uno dei maggiori Fondi Mondiali in Infrastrutture – e che hanno fondato TIL (Terminal Investment Limited) che è diventato un Global Player di successo nell’ambito della Terminalistica Contenitori. La ringrazio per la sua consueta attenzione.

Fabrizio Vettosi

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Sono io che ringrazio Fabrizio Vettosi per il suo lucido intervento: che mi auguro, come ho scritto in apertura, possa aprire un altrettanto lucido e interessante dibattito sul tema. In quanto ad Eraclito e al suo “Panta Rei”, forse mi sono forzato la mano in un attimo di pessimismo perché emotivamente coinvolto – e capisco che non è saggio – sulle ultime vicende sia del porto di casa mia, sia della portualità nazionale che, come lo stesso cortese interlocutore sottolinea, registrano “marasma e inefficienza di una gestione non proprio ottimale”. Tutto passa, tutto trascorre, è la traduzione del Mantra del filosofo greco. In chiave positiva: cerchiamo di lavorare tutti per il meglio di domani. Meglio ancora se di domani mattina.

A.F.

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Pubblicato il
22 Giugno 2019

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