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Se i giovani armatori guardano al West

Valeria Novella

CAPRI – Fino a ieri, di lei si sapeva solo una cosa incontestabile: che è – come dire – “good locking”, un visino d’angelo. Dote peraltro che certo non è bastata per farla eleggere presidente dei giovani armatori italiani. E infatti in questi giorni nell’assemblea degli “under 40” dell’armamento, Valeria Novella non si è certo nascosta dietro idee banali. Prima di tutto: va bene la Cina, va bene l’India, va bene anche la Russia, dove le economie stanno confermando (sia pure con gli squilibri del caso) potenze da locomotive. Ma il vero motore per il prossimo futuro nello shipping è in Brasile. Idea rivoluzionaria? Per chi da anni annuncia la potenza del BRIC (appunto: Brasile, Russia, Cina, India) può sembrare scontato. Ma i giovani armatori di Valeria Novella si sono presentati alla loro assise – presente anche il Gotha degli armatori … vecchi – con cifre, dati, previsioni, elaborati.

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Per esempio, sono state citate le immense potenzialità della produzione petrolifera brasiliana (sette miliardi di barili al giorno, destinati a crescere ancora) nonché di quella del carbone, che per alcune economie rappresenta oggi la prima fonte assoluta di energia e quindi di trasporto di massa via mare.

La presidente dei giovani non si è limitata peraltro ai voli della speranza, ovvero alle previsioni macro-economiche. Consapevole che la stessa Unione Europea è un coacervo di norme armatoriali spesso contraddittorie e tese a favorire (più o meno surrettiziamente) le imprese di bandiera, ha avviato una indagine – che dicono molto seria, affidata a veri esperti – per mettere a confronto limiti e  punti forti delle varie burocrazie europee. Tra le proposte, che sono state già esternate, quella di affidare agli enti di classifica (Registri navali) deleghe sempre più numerose in modo da alleggerire le burocrazie ministeriali e dare un taglio imprenditoriale alle cose.

Ovviamente nelle assemblee si dicono molte cose, e spesso si lancia l’anima ben al di la dell’ostacolo: rischiando magari di farsi male. Sembra però che in questo caso l’entusiasmo dei giovani – supportato magari dai robusti portafogli dei “vecchi” – sia pronto a fare la propria parte. Salvo poi tutto non rientri, come qualche volta accade, passata la festa. E gabbato lo Santo.

A.F.

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Pubblicato il
3 Novembre 2010

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