Visita il sito web
Tempo per la lettura: 1 minuto

C’è chi studia e chi piange … a priori

LIVORNO – Dipenderà anche dai punti di vista: ma quando sulle problematiche generali dello studio europeo – e sottolineerei il termine “studio” – sulle linee TEN e sul sistema dei porti prioritari, arriva un giudizio allargato come quello espresso qui a fianco da Assologistica, il gran volare di stracci che si è fatto nei giorni scorsi a Livorno – ma di riflesso anche a Roma – sull’esclusione del porto toscano dai 40 primari secondo la Ue, torna ad avere una dimensione – vogliamo dirlo? – tutta provinciale. O peggio ancora: tutta da … baruffe chioggiotte, per dirla con il Goldoni.

[hidepost]

Qualcuno ha ricordato, riferendosi agli alti lamenti alzati dalle stesse autorità livornesi, che non c’era stato un verbo – ne hai né bai – quando già da qualche anno era stato reso noto che Livorno è rotolato fuori dai primi 100 porti containers del mondo. Né s’era sdegnato alcuno nei lunghi anni in cui si dissertava – con i mille distinguo dei “capalbiesi” – sul sesso degli angeli per il tracciato della pur indispensabile autostrada tra Livorno e Civitavecchia, eterna incompiuta del percorso europeo da Calais a Reggio Calabria, e asse indispensabile per la logistica costiera.

Poi, di colpo, per il richiamo di qualche spulciatore di notizie già note, è partito il polverone sullo studio europeo per le reti TEN: del quale si è colto solo e unicamente il dettaglio che Livorno non figura – ad oggi – tra i primi 40 porti indicati all’Ue. Sindaci che si tracciano le vesti, parlamentari che interrogano il governo, partiti che si svegliano dal torpore delle lotte intestine per qualche poltroncina locale per agitare le bandiere antigovernative. Vien da chiedersi: ben ritorni Livorno tra i “magnifici 40” dell’UE: ma di grazia, chi strilla e piange, sa di che si parla?

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
24 Novembre 2010

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio