Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Dalla Confindustria della Toscana l’appello per meno burocrazia

Alberto Ricci

LIVORNO – L’industria toscana considera il Decreto “Cura Italia” un doveroso e necessario primo passo; ma è una risposta che, se dovesse rimanere tale, sarebbe palesemente insufficiente e inadeguata ad affrontare questo drammatico momento che, correttamente, è stato paragonato ad una guerra. Lo afferma una nota del sistema confindustriale della Toscana.

“Di fronte a questa prospettiva bisogna, dunque, agire di conseguenza, in termini non solo di quantità di mezzi – che deve essere ampia, tangibile e immediata – ma anche di qualità e praticità degli interventi. Altrimenti quel “whatever it takes”, adottato in questi giorni come chiave per affrontare la crisi, senza una dotazione di risorse eccezionali, rischia di restare solo uno slogan abusato.

[hidepost]

“Gli imprenditori sono ovviamente d’accordo – continua la nota – che l’emergenza sanitaria e le garanzie del lavoro debbano avere l’assoluta priorità; ma è altrettanto evidente che la tenuta del sistema economico non possa essere trascurata. E questo significa agire con misure extra-ordinarie non solo a livello di risorse, ma anche nelle procedure per la loro attivazione; le stesse regole burocratiche, nell’emergenza assoluta che viviamo, devono essere eccezionali, per evitare che anche le misure del decreto divengano inefficaci o, addirittura, controproducenti: ci riferiamo alle circolari che consentono la messa a terra del decreto. Per tacere del surreale rinvio di quattro giorni del termine per i versamenti alla pubblica amministrazione: senza una sospensione almeno fino al 30 giugno di tutte le scadenze fiscali, il Cura Italia risulterebbe sostanzialmente vanificato.

“In questo momento, l’obbiettivo primario rimane quello di tutelare la salute di dipendenti e collaboratori, cercando di non bloccare le attività produttive, soprattutto manifatturiere – sottolinea il presidente di Confindustria Livorno Massa Carrara Alberto Ricci – Le nostre PMI, in particolare, sono parti essenziali di catene di fornitura nazionali e europee che sarebbero irrimediabilmente compromesse se le nostre aziende dovessero trovarsi nelle condizioni di arrestare, seppure temporaneamente, le rispettive attività. In questo scenario estremamente critico, è necessaria un’azione tempestiva che sostenga la liquidità delle imprese e faccia leva sulle misure necessarie per far fronte ai rilevanti cali della domanda che già si stanno verificando”.

[/hidepost]

Pubblicato il
25 Marzo 2020

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio