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Logistica e mondo nuovo

Paola De Micheli

ROMA – L’Agorà di Confetra, concentrata nella mattinata di mercoledì scorso con il fuoco d’artificio finale del ministro del MIT Paola De Micheli, ha toccato lo scibile, mantenendo il programma del suo titolo: connessi o non connessi, il ruolo della logistica sul sistema economico italiano. I lavori, seguiti in streaming da centinaia di registrati, sono stati aperti dal presidente Guido Nicolini e chiusi dal ministro Paola De Micheli. Sia il presidente del Consiglio Conte sia il ministro Provenzano hanno inviato note personali di saluto e compartecipazione, con le quali dichiarano la totale condivisione sul rilancio della logistica e delle connessioni sia materiali che immateriali.

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Guido Nicolini

A tre giorni dall’Agorà, ci ha sorpreso – dobbiamo ammetterlo – la scarsa risonanza del convegno sulla stampa nazionale: anche il giornale della Confindustria, il cui vicedirettore ha fatto da moderatore, il giorno dopo non aveva dedicato nemmeno una riga. Vero che c’erano state molte presentazioni: ma troppi temi scottanti sul tavolo, troppa “voglia di tutto” come si è sentito dire? Vedremo nei prossimi giorni, forse il tempo della meditazione è stato allungato. C’è anche il caso dell’amara analisi con cui il presidente Nicolini ha introdotto il dibattito (“L’Italia è l’unico paese europeo che non ha aziende logistiche al top, l’85% delle nostre ha meno di 5 milioni di entrate e meno di 10 milioni di addetti, per la grande e piccola logistica di fatto siamo colonizzati”) non è riuscita gradita a tutti. E comunque Nicolini non si è risparmiato nemmeno sulla “quarta gamba” del suo carnet, dove ha chiesto una totale revisione della politica fiscale sui trasporti, la riduzione del cuneo fiscale per le imprese e l’abbassamento del costo del lavoro: tutti temi che ovviamente hanno toccato nel vivo il governo.

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Non sono mancati contributi di grande e immediata concretezza, come l’unicità del contratto di lavoro sulla logistica, nell’intervento del sindacato (Landini) per scongiurare la concorrenza sleale e lo sfruttamento in nero; e le numerose richieste di una nuova stagione della politica nazionale che metta la logistica tra i temi primari”. Oggi, è emerso dal dibattito, anche nella ricerca del lavoro il trasporto merci riguarda solo il 3% dei giovani e invece mancano autisti formati, con grande danno del comparto. Eppure l’Italia è il secondo paese al mondo, dopo il Giappone, per movimenti delle navi ro/ro e delle Autostrade del Mare, dove il trasporto è fondamentale (Marco Morino). Il contributo video del ministro Amendola ha affrontato, in stretta sintesi, le tematiche dei rapporti nella UE con la logistica europea e internazionale. Il vice di Confindustria Vito Grassi, sulle priorità necessarie al Mezzogiorno, ha parlato dell’esigenza di valorizzare le aree retroportuali con collegamenti veloci e di alta capacità. Luca Becce ha portato il suo contributo sulle problematiche dei terminal, sottolineando l’esigenza delle connessioni immateriali. Una finestra sui timori per l’eventuale seconda ondata del Covid è stata aperta da Pagnottelli, la cui indagine ha dato come risultato che il 74% degli italiani ritiene che purtroppo stia arrivando.

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Il ministro Paola De Micheli, Infrastrutture e Trasporti, concludendo l’Agorà, è apparsa molto coinvolta ma anche estremamente decisa. Effetto dei risultati elettorali nelle regionali, ha sussurrato qualcuno, che avrebbero allontanato lo spettro di un rimpasto di governo a sue spese? Il ministro ha fatto premesse precise: compreso un piano nazionale che , “spicciolato” regione per regione, verrà presto avviato a consultazione con appositi tavoli di lavoro che stanno partendo. Gli investimenti dello Stato – ha detto ancora – devono essere integrati da altrettanto importanti investimenti stranieri, come sta avvenendo – grazie alle condizioni proposte – sia a Trieste che a Gioia Tauro. Ed ha chiuso con una promessa impegnativa: nei prossimi 8 anni – ha detto l’Italia potrà vantare una intermodalità totale dei suoi porti, con il collegamento su ferro ai principali corridoi europei. La richiesta di Niccolini in apertura, per una logistica “attrattiva e competitiva”, sembra aver avuto una risposta positiva dal ministro, ovvero dal governo. Come del resto implicito nella lettera di saluto del premier Conte. Siamo alle parole, ovviamente: ma aspettando i fatti, sembra che l’orizzonte nazionale della logistica non sia proprio così nero come viene dipinto.

A.F.

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Pubblicato il
26 Settembre 2020

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