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Statue femminili e il tabù sessista

Nelle foto: La statua contestata.

Ci darebbe da ridere, scrive un lettore di Salerno: l’inaugurazione di una bella statua di bronzo della Spigolatrice di Sapri, descritta da una nota poesia patriottica, ha scatenato le ire di alcune signore che hanno giudicato il lavoro troppo sessista. L’intervento:

Ma allora le statue del Canova, o il monumento a Brigitte Bardot nuda in Costa Azzurra, vanno anch’esse distrutte? Ma davvero, che sta succedendo in Italia in merito l’immagine femminile? Per non essere accusati di sessismo bisogna solo riprodurre donne brutte? O ritornare ai tempi della regina Vittoria d’Inghilterra, quando coprivano anche le gambe delle sedie per non ispirare pensieri sessisti? Ma il sesso poi, perché spaventa tanto?

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Il monumento di cui parla il lettore è stato svelato alla cittadinanza di Sapri domenica 26 settembre, alla presenza delle autorità locali. È in bronzo, a dimensione naturale e francamente non ci sembra osceno anche se mette in risalto le curve femminili. Ma quando la foto ha circolato online ed è stata condannata da alcune esponenti politiche (da Boldrini a Cirinnà e Repetti). L’artista si difende: “Allibito e sconfortato”. Lo stesso sindaco di Sapri Antonio Gentile l’ha difesa: “La nuova statua della Spigolatrice di Sapri è stata realizzata con maestria e impeccabile interpretazione dall’artista Emanuele Stifano. Trovo, invece, oltremodo violento, a tratti sessista e offensivo per la nostra comunità da sempre impegnata contro tutte le violenze di genere l’articolo dell’ex senatrice Manuela Repetti. Oltre a mostrare scarsa conoscenza della storia locale e della storia dell’arte, incita all’abbattimento della nuova statua come è avvenuto, purtroppo, recentemente in altri paesi privi di Democrazia o in passato con la censura”.

Fin qui sulla statua, diventato un caso politico. In quanto alla condanna del sesso, o almeno delle immagini che possono richiamarlo, se non si tratta di pornografia non riusciamo davvero a capirlo. Ma forse è una questione di educazione generazionale

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Pubblicato il
2 Ottobre 2021
Ultima modifica
5 Ottobre 2021 - ora: 09:24

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