Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Anche MarterNeri passa al Fondo F2i

LIVORNO – La notizia è stata battuta dai principali quotidiani economici e dalle agenzie: è in arrivo o già fatta in queste ore la firma dell’accordo tra Palladio Holding e F2i per la cessione al fondo infrastrutturale della gestione portuale delle merci nei porti di Livorno e Monfalcone sulla base di un valore stimato di 7⃣0⃣ milioni di euro 💶. 

Palladio holding come noto aveva rilevato le attività portuali nel 2015, acquisendo la società MarterNeri Spa, a sua volta derivata dall’ingresso della Marter nel terminal e nell’azionariato di Giorgio Neri.

[hidepost]

L’interesse di F2i per i porti di Livorno e Monfalcone – riferisce il rapporto – era noto sin dal 2019 e già allora si parlava della possibilità di acquisire MarterNeri.

Sempre allora si parlava anche di un interesse di F2i per i porti di Ravenna, Savona e Napoli.

L’attuale operazione su MarterNeri è coerente con l’obiettivo di entrare nel settore dei terminali portuali per rinfuse e creare un campione italiano, annunciato dall’amministratore di F2i sgr, 👤 Renato Ravanelli, in occasione dell’acquisizione nel maggio 2019 del Gruppo Porto di Carrara spa, che detiene i porti di Carrara e Marghera.

MarterNeri è un’azienda molto nota e molto attiva nella movimentazione, stoccaggio e distribuzione di prodotti forestali per l’industria della carta, nata dall’unione tra Neri e MarTer Spedizioni.

Nell’aprile 2015 Palladio, tramite il veicolo di investimento Vei Capital, aveva lanciato l’opa su Mid Industry proprio per assicurarsi il controllo di MarterNeri, già allora leader in Italia nella logistica portuale legata ai prodotti forestali importati via mare, attivo nei porti di Livorno e Monfalcone.

L’opa si era poi chiusa nel luglio 2015. A oggi il capitale di MarterNeri è controllato al 91,85% da Vei Capital (attraverso Vei Log spa), al 4,07% da Giorgio Neri e da Raffaele e Michele Bortolussi, rispettivamente al 2,65% e 1,43%.

MarterNeri ha chiuso il bilancio consolidato 2019 con 52,2 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 17,9 milioni e un debito finanziario netto di 4,6 milioni. Il suo punto di forza a Livorno è sul Molo Italia dove sbarca buona parte dei forestali in arrivo. 

[/hidepost]

Pubblicato il
30 Novembre 2022

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio