Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Sui veleni un bidone tra i bidoni?

LIVORNO – Alla fine c’è il sospetto che l’intera faccenda dei bidoni di solventi finiti in mare per la rottura delle rizze sul traghetto “Eurocargo Venezia” durante la furibonda tempesta del 17 dicembre, finisca in un …bidone. Dove le legittime preoccupazioni per un carico potenzialmente pericoloso, sia pure a venti miglia dalla costa e in una fossa di 600 metri di profondità, s’intrecciano con qualche tentativo di “vendetta” nei confronti della società armatrice Grimaldi: colpevole quest’ultima forse qualcuno il collegamento l’ha colto – di aver abbandonato la Cilp a favore del terminal privato Sintermar.


[hidepost]

Certo che a pensar male si fa peccato: però – lo diceva un maitre à penser come Giulio Andreotti – molte volte s’azzecca. Perché non si è mai vista una mobilitazione di partitini e partitelli politici come in questo caso: con proposte addirittura più che singolari, come un consiglio comunale da fare a bordo della nave che ha perso il carico “per verificarne le condizioni di sicurezza”: Insomma, un consiglio comunale che faccia le veci del RINa non s’era mai sentito dire.

Intendiamoci: i 224 bidoni finiti in mare per la rottura delle rizze dei due semirimorchi in coperta all’”Eurocargo Venezia” rappresentano un evento straordinario che non fa certo piacere: e che comunque l’armatore ha correttamente segnalato all’arrivo, con la non secondaria soddisfazione di aver visto salvarsi la nave da una burrasca da tutti riconosciuta come eccezionale. Capitaneria di porto, Guardia Costiera, Arpat e istituti vari stanno facendo il loro lavoro, insieme alla magistratura. Forse oggi sarebbe il caso di non interferire, di non intorbidare le acque, di non sollecitare assurde “autodafè” né ipotizzare tragedie. Ci sarà tempo, una volta chiarite le cose, di giudicare ed eventualmente di condannare. Ma adesso, la cosa migliore sarebbe di non disturbare il manovratore, visto che fa bene il suo lavoro e non ha sospetti di cercare vendette.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
7 Gennaio 2012

Potrebbe interessarti

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio