La “Scialoja” va ai lavori
Rimane nell’organico delle Capitanerie, mentre è la ex “Gregoretti” che, di competenza dell’AP, è in fase di restauro insieme al rimorchiatore “Marzocco” e al navicello “Pilade”
LIVORNO – Una notizia buona e una meno in merito alle condizioni (disastrose) della motovedetta CP 406 “Scialoja” all’ormeggio nel porto Mediceo. La notizia buona è che il mezzo navale, in forza alla Capitaneria di Porto (e non affidata all’Autorità portuale, come era stato segnalato) sarà quanto prima sottoposta a importanti lavori di ripristino che la rimetteranno perfettamente in funzione. E’ lo stesso direttore marittimo della Toscana, ammiraglio (Cp) Arturo Faraone, a confermarcelo. Le colate di ruggine sulle fiancate e lo stato di degrado generale sono dovuti ai ritardi burocratici per l’assegnazione dell’unità a un cantiere di manutenzione.
[hidepost]La notizia meno è che avevamo attribuito, sbagliando, all’Autorità portuale quel degrado: e ce ne scusiamo.
All’Autorità portuale di Livorno è stata invece affidata da tempo un’altra gloriosa motovedetta (ormai ex) la CP 312 “Gregoretti”, destinata al tanto atteso e per adesso mai realizzato museo del porto. Per questa unità è stato firmato il 31 luglio un verbale di consegna dei lavori al cantiere Lorenzoni che si è impegnato a rimetterla a nuovo entro 190 giorni dalla consegna per un importo di 148 mila euro più Iva.
La stessa cifra è stata destinata dall’Autorità portuale anche per il recupero e il restauro di altri due scafi storici, anch’essi destinati al museo livornese: il piccolo rimorchiatore “Marzocco” e l’ultimo dei navicelli ottocenteschi, il “Pilade” che già fu recuperato e restaurato dall’allora presidente dell’Azienda Mezzi Meccanici Franco Cecchetti e “monumentalizzato” davanti alla stazione traghetti in porto. La solita ditta Lorenzoni ha avuto 400 giorni per completare il lavoro.
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