Dalla Spedimar ai bacini
LIVORNO – Un’assemblea pubblica quella di ieri sera della Spedimar che, più ancora di fare il punto sui temi della categoria, ha affrontato con i principali players del “sistema” portuale del Tirreno settentrionale la logistica d’area, i progetti e i programmi in vista dell’atteso nuovo grande porto di Livorno, la Darsena Europa.
I tempi di stampa non ci permettono di riferire quanto ieri sera hanno detto, nell’ordine, Riccardo Breda (Camera di Commercio) Roberto Alberti (presidente di Fedesoedi) Gloria Dari (presidente di Spedimar) Filippo Nogarin (sindaco di Livorno) Stefano Corsini (presidente del sistema portuale) Giuseppe Tarzia (direttore marittimo e comandante della Capitaneria di porto) Giovanni Cassone (direttore della dogana) Marco Mignogna (Darsena Toscana) Daniele Grifoni (Lorenzini & C.) e Nereo Marcucci (Confetra).
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Come si vede, una bordata di massimi calibri. I titoli stessi delle relazioni la dicono lunga, comunque, sui temi affrontati. Il sindaco ha avuto come tema “il ruolo degli enti locali nello sviluppo delle attività portuali” e le dichiarazioni rilasciate appena è stato nominato il ministro M5S Toninelli, avevano già anticipato la rivendicazione di un rientro diretto nel “comitato di gestione” del porto. Corsini ha illustrato la pianificazione del porto fino al 2022, croce e delizia di una coperta troppo corta, ma che si spera possa arrivare a coprire tutti (ro/ro compresi, che sono oggi i più sacrificati). Significativo anche il titolo della relazione dell’ammiraglio Tarzia: “Centralità del ruolo dell’Autorità Marittima per lo sviluppo produttivo sostenibile della portualità e della logistica”. È eccessivo interpretare questo ruolo come una rivendicazione di confini ben più allargati di quelli che la legge di riforma portuale attribuisce oggi nel comitato di gestione all’Autorità Marittima? Gloria Dari ha sintetizzato molti dei problemi in una relazione serena ma approfondita. Ne riparleremo.
Last but not least, il tema dei bacini di carenaggio. Tema caldo e proprio in questi giorni urgente, perché sembra che finalmente la Neverending story del relitto da rimuovere e del “bacinone” da ripristinare stia tornando d’attualità. Lo stesso sindaco Nogarin ha giurato di volerlo affrontare direttamente con il “suo amico” ministro. Sembra la minacciosa promessa del fantasma di Cesare a Bruto: “Ci rivedremo a Filippi!”.
A.F.
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