LIVORNO – Non ci crederete: ma l’impianto di alimentazione elettrica costruito qualche anno fa dall’Autorità portuale sulla calata Sgarallino, per rispondere alle normative sia UE che nazionali in materia di porti “green”, sarebbe al centro di un’indagine della magistratura contabile per danni erariali, o qualcosa di simile. La colpa: aver speso fior di danaro pubblico e non averlo mai utilizzato.
Non so se la notizia sia vera o sia una fake news. Ne circolano tante sui porti, non mi meraviglierebbe. Anche perché arriva quasi in parallelo con quella – controllata, quindi vera – di un altro impianto come quello di Livorno in avvio di costruzione a Genova. E a un piano, sottoscritto dallo stesso ministero MIT, per l’elettrificazione dei principali porti, proprio per obbedire ai dettami dell’UE sulla necessità di ridurre l’inquinamento da navi. Un problema che nei giorni scorsi proprio a Livorno – porto di sperimentazione dell’impianto elettrico, sia pure rimasto inutilizzato (ma non per colpa del porto, una volta tanto: bensì perché non ci sono ancora navi con i necessari collegamenti elettrici) – ha registrato una presa di posizione molto critica di un’associazione (Piattaforma Civica) in questi termini.
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