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L’Europa s’interroga sul suo domani nel 29° Forum Economico in Polonia

ROMA – Il dibattito sul futuro del Vecchio Continente- ha recentemente sottolineato l’ANSA-  sarà al centro della 29/a edizione del Forum Economico di Krynica Zdròj (Polonia), ribattezzata la ‘Davos dell’Est’ dagli addetti ai lavori. È in programma dal 3 al 5 settembre, con la partecipazione di oltre 4.500 ospiti tra politici, esperti, manager di oltre 60 Paesi. Tema di quest’anno è ‘L’Europa di domani’. Con l’obiettivo di rispondere non solo all’interrogativo su come il Vecchio Continente se la caverà nel prossimo decennio, ma anche di indicare la strategia che dovrebbero seguire i governi europei all’interno del sistema politico ed economico globale.

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“Da diverso tempo l’Europa non riesce a risolvere i suoi problemi interni – spiega l’ideatore e presidente del consiglio programmatico del Forum Economico, Zygmunt Berdychowski – tra i quali abbiamo in primo piano la Brexit. La Gran Bretagna dal 29 marzo scorso avrebbe dovuto essere fuori dalle strutture dell’Ue, mentre non si vede ancora la fine dei negoziati per l’uscita. Davanti ai nostri occhi sta svanendo l’idea del gruppo Visegrad, a causa dell’inattività della Repubblica Ceca e della Slovacchia. Ancora non si sa cosa accadrà con l’iniziativa dei Tre Mari (l’unione strategica di Baltico, Nero e Adriatico, ndr), nella quale la Polonia vuole avere il ruolo di leader, cosa che non piace molto ai Paesi dell’Europa occidentale. Nella politica globale abbiamo la guerra dei dazi tra Usa e Cina e le enormi tensioni sul fronte Usa-Iran. Sono avvenimenti che possono avere una grande influenza sulla politica e sulla economia mondiale nel breve periodo, ma le loro conseguenze potrebbero trascinarsi per anni. Solo la voce univoca dell’Europa può dimostrare la sua forza. Le divergenze nelle questioni più importanti lasciano il campo per far valere i propri interessi ai paesi con il più grande potenziale economico e militare. Eppure i leader europei sanno colloquiare, e ne è un perfetto esempio la questione della Macedonia del Nord e Grecia.

Quel conflitto per il nome di un Paese – continua l’ANSA – è stato scongiurato dopo molti anni. In una tale unione, con una comune idea del futuro, ma con il rispetto per la storia e gli interessi, si disegna una visione di una Europa che può essere forte e concorrente con le potenze mondiali. Pensare ai propri interessi alla fine non ci porterà da nessuna parte. Anche se economicamente stiamo bene la popolazione europea sta invecchiando più velocemente di altri e prima o poi perderà questa gara”.

Il programma di quest’anno del Forum prevede cinque sessioni plenarie, oltre a circa 200 tavole rotonde nell’ambito di alcune tracce tematiche: affari e governance, investimenti e crescita, Europa e mondo, macroeconomia, nuova economia, Paesi e riforme, società e anche politica internazionale, sicurezza, energia e innovazione. Come da tradizione ci saranno anche il Forum della Tutela della Salute e delle Regioni. Tra i riconoscimenti non mancherà il premio per ‘L’uomo dell’anno’: nel 2018 ad aggiudicarselo era stato il premier lituano Saulius Skvernelis.

Tra le presenze annunciate dall’Italia il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Pino Musolino, il presidente del Comitato Economico e Sociale Europeo (Cese), organo consultivo dell’Ue, Luca Jahier, il segretario generale dell’Eurispes, Marco Ricceri, il segretario generale Fafce, Nicola Speranza, e il presidente dell’Associazione Italia 4 Blockchain, Pietro Azzara.

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Pubblicato il
21 Agosto 2019

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