Tempo per la lettura: 3 minuti

All’assemblea di Confitarma una direzione generale del mare

Mario Mattioli

ROMA – Chissà se l’impegno promesso dal premier del governo, testimoniato dalla sua stessa presenza in assemblea di Confitarma, avrà davvero qualche valida conferma dagli atti? Di concreto ad oggi in particolare la promessa che al ministero dell’Ambiente ci sarà presto una direzione generale del mare. Ed è già qualcosa.

Da parte sua il presidente della confederazione degli armatori Mario Mattioli ha chiesto di delineare al più presto un’agenda condivisa delle priorità del Mare, questa l’istanza che Mario Mattioli ha rivolto al governo, rappresentato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, dai ministri Paola De Micheli e Sergio Costa, nonché dal sottosegretario di Stato Manlio di Stefano: tutti intervenuti all’assemblea annuale della Confederazione Italiana Armatori, svoltasi a Roma presso l’Auditorium della Tecnica-Confindustria.

[hidepost]

Anche Edi Rama, primo ministro della repubblica di Albania, in occasione della sua visita in Italia, ha rivolto un breve saluto all’assemblea della Confederazione Italiana Armatori e agli oltre 800 partecipanti rappresentanti dell’industria armatoriale.

In Italia – ha detto tra l’altro Mattioli – il cluster marittimo vale 32 miliardi di euro, la Blue Economy allargata (considerando anche sport, energia e turismo) ha un valore stimato di 130 miliardi. Se il Paese saprà attivarne il potenziale ancora inespresso, si creeranno ulteriori ingenti risorse. “Proprio per questo, abbiamo immaginato l’assemblea come un invito a considerare il mare e la terra un unico “ambiente di sviluppo integrato”. “Dobbiamo riuscire a congiungere le Alpi e il mare in un’unica prospettiva virtuosa ed è per questo che abbiamo più volte chiesto un’Amministrazione dedicata alle politiche marittime, ma continuiamo a rivolgerci ancora ad almeno otto dicasteri”.

Poiché il nostro sembra soffrire di quella che viene definita “Sea blindness”, ovvero l’incapacità di riconoscere il ruolo centrale dell’economia del mare per la nostra vita di ogni giorno – si è chiesto il presidente degli armatori – siamo un paese davvero “marittimo”? Siamo una nazione shipping friendly? Abbiamo il coraggio di dedicare alle politiche marittime una governance unitaria? La politica ha provato a rispondere. “Stiamo lavorando in Europa per far valere le nostre specificità sul Registro Internazionale – ha affermato Paola De Micheli – perché crediamo sia una misura destinata a migliorare la competitività delle nostre navi esattamente come il Marebonus e il Ferrobonus che hanno già dato risultati molto importanti”.

Il ministro Sergio Costa ha annunciato di aver costituito presso il ministero dell’Ambiente una direzione generale del mare che sarà operativa dal 1° gennaio 2020. Una struttura per il mare che “oggi non c’è” per dialogare con gli armatori.

Manlio Di Stefano ha concordato sull’esigenza fondamentale di avere un governance nazionale, dedicata, unica e di coordinamento per il settore del mare. Del resto, un’industria tecnologica come quella dello shipping non può essere imbrigliata dalla burocrazia e quindi senza dubbio un coordinamento ancora più stretto non può che portare ad un vantaggio reciproco.

Claudio Andrea Gemme ha affermato che “L’economia del mare può rappresentare un esempio di innovazione in chiave green in grado di attivare un circolo virtuoso lungo tutta la filiera e fornire così un forte impulso alla crescita e alla competitività del Sistema Italia”.

L’assemblea della Confederazione Italiana Armatori si è poi conclusa con l’intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha affermato che operare e competere liberi e sicuri nel mondo è una necessità primaria dei Paesi marittimi e che il nostro è un Paese straordinariamente marittimo. Il presidente del Consiglio ha aggiunto che il governo è fortemente impegnato nella promozione internazionale dell’industria italiana ben sapendo che gran parte dei nostri prodotti viene trasportato via mare.

Al termine dell’assemblea di Confitarma si è tenuto il convegno “Il Mediterraneo. Quale navigazione? Quali rotte per l’Italia?”, organizzato da Confitarma in collaborazione con Diplomatia e Istituto Italiano della Navigazione, moderato da Lucio Caracciolo.

[/hidepost]

Pubblicato il
6 Novembre 2019

Potrebbe interessarti