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Sviluppatori al tempo di Covid tra remote working e competitività

ROMA – Per la community di Codemotion, la piattaforma che supporta gli sviluppatori mettendo in relazione tra loro professionisti IT, community tech e aziende, con l’emergenza Covid-19 assisteremo a un cambiamento delle logiche del mercato del lavoro e dei consumi: il potenziamento e la diffusione del remote working porteranno a un’importante competitività internazionale, a nuovi valori, a una nuova audience, nuovi limiti e nuove necessità infrastrutturali (dal 5G alla cybersecurity). L’immobilismo fisico non sarà più un ostacolo, ma un’opportunità che porterà a un maggiore utilizzo dell’outsourcing e ad un effetto globale nella formazione e nel recruiting.

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A dirlo è la prima survey di Codemotion condotta su oltre 2.000 tra developer d’azienda (85%) e liberi professionisti (15%), provenienti da oltre 30 Paesi, con Italia, Spagna e Germania, tra le nazioni più partecipative.

Obiettivo della ricerca di Codemotion era indagare, attraverso 14 domande, come i developer, autentici protagonisti della trasformazione digitale, stanno vivendo questo momento di emergenza sanitaria, quanto impatta sulla loro attività e come vedono il futuro del loro lavoro.

“Dalla ricerca che abbiamo condotto è emerso quanto l’emergenza che stiamo vivendo oggi modificherà il mondo dello sviluppo software domani, a partire da due aspetti collaterali del remote working: il cambiamento nella forma mentis di alcune aziende tradizionaliste e una risposta positiva alla eventualità di una contrazione della Industry e della richiesta di sviluppatori”, dice Mara Marzocchi, co-founder di Codemotion. “Con ciò intendo dire che anche le aziende più conservative si accorgeranno che la produttività e la qualità del lavoro dei team IT da remoto non defletterà, anzi, sarà in aumento. Il secondo punto riguarda la nuova distribuzione della forza lavoro nel mondo. Gli sviluppatori, infatti, grazie al remote working non dovranno più obbligatoriamente trasferirsi presso i grandi poli tech, come Londra, Berlino, Amsterdam e San Francisco. Potranno quindi avere maggiori possibilità di accesso a determinate offerte di lavoro e competere a livello internazionale a posizioni aperte ovunque nel mondo. Grazie a una burocrazia meno vincolante, potranno non rinunciare ad affetti e legami costruiti nel loro Paese di provenienza”.

Venendo alle statistiche:

Per l’85% – tra developer freelance e sviluppatori d’azienda – il potenziamento dei servizi di remote working sarà la priorità nei prossimi mesi e si augura che il lavoro da remoto rimanga una scelta permanente, intesa come un bene necessario e non come un social benefit.

L’aspetto sicuramente più eclatante che emerge dalla ricerca è che la quasi totalità degli sviluppatori vede, come impatto primario dell’emergenza Covid-19, una maggiore diffusione e accettazione del remote working.

Infatti, i principali cambiamenti in cui saranno coinvolti gli sviluppatori software saranno: potenziamento servizi di remote working (85%); maggior incertezza nei progetti da sviluppare (5%); non partecipazione a meetup e conferenze (3%); aumento della formazione on-line (3%); minor frequentazione di meetup e conferenze (2%); nuove funzionalità da sviluppare (1%); non lo so (1%).

L’80% dei developer intervistati sostiene che quello che stiamo vivendo cambierà sicuramente il proprio lavoro nei prossimi mesi.

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Pubblicato il
4 Aprile 2020

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