Continuità territoriale e sovvenzioni le linee-guida del MIT sui traghetti
ROMA – Dopo aver iniziato nel giugno scorso la procedura di consultazione con consumatori, utenti e imprese, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha avviato un’indagine di mercato relativamente ai collegamenti marittimi di continuità territoriale fra la Penisola e le due isole maggiori, Sicilia e Sardegna.
Si tratta del secondo di una lunga serie di passaggi per individuare il soggetto armatoriale che prenderà il posto (se la gara non dovesse concludersi con una conferma) di Tirrenia-CIN, compagnia che fa capo al Gruppo Onorato Armatori il cui contratto di servizio con lo Stato era scaduto nello scorso luglio, salvo poi essere prorogato (prima per un anno e poi, con un emendamento dell’ex ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, ‘solo’ fino al prossimo febbraio) a causa della pandemia coronavirus.
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L’istruttoria avviata dal dicastero di Porta Pia prende le mosse da una lunga relazione su come sono andate le cose nelle linee in convenzione (Civitavecchia-Arbatax-Cagliari, Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia-Arbatax, Genova-Porto Torres, Napoli-Cagliari, Cagliari-Palermo, Napoli-Palermo, Termoli-Tremiti, Livorno-Cagliari e Ravenna-Brindisi-Catania) nel 2016, 2017, 2018, con alcuni elementi riferibili anche all’anno scorso, il 2019, rappresentando anche le risultanze della procedura di consultazione.
Le compagnie interessate a prendere parte alla consultazione hanno tempo per farlo sino al prossimo 25 settembre. Siamo cioè a fine corsa per partecipare. Dovranno rispondere ad una serie di quesiti e fra questi il primo chiede se “considerato il proprio interesse commerciale e valutando altresì quanto emerso in sede di consultazione pubblica si ritiene di poter coprire per intero l’esigenza di fornitura dei servizi di collegamento marittimo ro-pax e/o ro-ro, senza compensazione pubblica e in regime di concorrenza nel mercato, su una o più delle linee sopra menzionate e/o su altra/e linea/e che si ritiene possa/possano egualmente garantire le esigenze di continuità territoriale”.
Nella relazione che accompagna questo secondo step si trovano elementi di indubbio interesse relativi alla convenzione nel suo complesso, alle singole linee e anche alle esigenze manifestate dagli enti locali in sede di consultazione.
Anzitutto emerge come Tirrenia-CIN, fra il 2016 e il 2019, abbia incassato oltre 628 milioni di euro da ricavi tariffari (cui vanno aggiunti i 72 su base annua garantiti dalla convenzione stessa). Nel 2016 i ricavi sono stati 137 milioni, nel 2017 161,7, nel 2018 171,8 e nel 2019, secondo i dati del preconsuntivo, circa 158 milioni di euro. “Guardando all’andamento dei ricavi nel loro insieme si registra una tendenza complessivamente positiva (+25% fra il 2016 e il 2018), con la maggiore crescita registrata nei ricavi da trasporto merci (+40% fra il 2016 e il 2018). Si noti che, dai dati del preconsuntivo 2019, i ricavi tariffari risultano in diminuzione, ma in linea con la media del periodo considerato, attestandosi su circa 158 milioni”, conferma la relazione del MIT. Più nel dettaglio, nel periodo fra il 2016 e il 2018, i ricavi per il traffico merci hanno rappresentato il 61% del totale, quelli relativi ai passeggeri il 27% e infine il 12% per auto e cose al seguito.
Per la definizione della domanda potenziale, il MIT sottolinea come “la crisi economica innescata dall’emergenza sanitaria da Covid-19 ha provocato un grave deterioramento del quadro macroeconomico, reso più complicato dall’incertezza sulla durata della pandemia. Erizzata da una forte diminuzione, con un calo delle unità lavorative nel 2020 (-9,3%), e da una ripresa nel 2021 (+4,1%, con una media del periodo di -6% circa)”.
Così, si è scelto di impostare la stima della domanda potenziale su due scenari diversi (‘alto’ e ‘basso’), ciascuno segmentato in un arco di tempo di breve termine (2020-21) e di medio termine (2022-25). “Si è ritenuto che un arco di tempo limitato al 2025 sia adeguato a questa fase finalizzata alla verifica del mercato”, si evidenzia nella relazione.
Le stime relative al 2020 sono comuni a entrambi gli scenari: più precisamente, considerata la congiuntura negativa, le previsioni dello scenario basso sono state estese a quello alto. “Per il periodo 2021-2025 – continua la relazione – si è ipotizzato di distinguere i due scenari alternativi in ‘alto’ e ‘basso’. Lo scenario basso, per le linee relativamente alle quali sono stati osservati trend storici crescenti (Cagliari-Palermo, Genova-Olbia-Arbatax, e Olbia-Civitavecchia), assume un ritorno progressivo ai livelli medi del periodo precrisi. Per le restanti linee, relativamente alle quali, nel quadriennio 2016-2019, si è osservato un trend decrescente del flusso di passeggeri, si è ipotizzato che la domanda pur tornando a crescere, si riallinei ai tassi decrescenti del periodo pre-crisi. Nel complesso nel 2025 i passeggeri si attesterebbero a 2,8 milioni circa su tutte le linee considerate, con un tasso di crescita medio del 5%. Lo scenario alto ipotizza, invece, su tutte le linee, un graduale ritorno del traffico ai livelli pre-crisi del 2019, raggiungendo circa 3,2 milioni di passeggeri, ad un tasso di crescita medio dell’8%”.
Per quanto riguarda la consultazione con gli enti locali, Regione Sardegna, Regione Sicilia e Comune di Isole Tremiti hanno fornito le loro indicazioni. Quest’ultimo ha fatto sapere che “le compensazioni pubbliche sono indispensabili sulla linea Termoli-Tremiti, vista l’esigua popolazione residente (< 500 abitanti) e le esigenze di continuità territoriali da garantire per l’intero anno solare sulla linea” e che “i tempi di percorrenza non risultano adeguati: l’utilizzo di natanti più recenti garantirebbe facilmente una riduzione dei temi di percorrenza ro-pax dagli attuali 75’ agli auspicati 60’”.
Anche secondo la Regione Sicilia rimane la necessità di compensazioni pubbliche e “si ritiene necessario ampliare i regimi tariffari agevolati alla categoria degli autotrasportatori”.
Per quanto riguarda le indicazioni della Regione Sardegna, “è necessario rivedere gli obblighi di servizio pubblico. In generale si richiede la conferma dell’attuale assetto (frequenza e capacità minima) per le linee in convenzione (o per i periodi invernali in cui esse operano in convenzione) e l’applicazione di aiuti sociali (OSP orizzontali) per le linee che effettuano il servizio in regime di libero mercato.
Si ritiene in particolare che la linea Genova-Olbia-Arbatax possa essere sostituita con un nuovo servizio di collegamento ro-pax, garantito con OSP, sulla direttrice Livorno-Arbatax-Cagliari (ad integrazione dell’attuale ro-ro Cagliari-Livorno), ritenuta più funzionale per la creazione di un collegamento passeggeri fra il Centro-Sud Sardegna e il Nord Italia”. Ma si chiedono anche aiuti sociali per alcune linee non inserite nella convenzione del 2012, e in particolare Olbia-Livorno, Olbia-Piombino, Porto Torres-Civitavecchia, Golfo Aranci-Livorno, Golfo Aranci-Piombino, Salerno-Cagliari e Marina di Carrara-Cagliari.
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