Ma due fregate “fregate” alla Marina

TRIESTE – Dunque è così: la Marina Militare italiana s’è vista “scippare”, con il beneplacito del governo Conte, le due nuovissime fregate classe FREMM da poco consegnate dalla Fincantieri. Che sono state vendute all’Egitto in cambio di un bel pacco di soldi e alla promessa che il Cairo ne opzionerà altre due. Prezzo (sussurrato): 1,2 miliardi di euro.

Tutta l’operazione è rimasta riservata finché, pochi giorni fa, la Fincantieri l’ha ufficializzata in una relazione presentata in vista del consiglio d’amministrazione convocato per l’8 aprile. Si è così saputo che a fine dicembre, il giorno prima di Natale, con una cerimonia che qualcuno ha definito “in sordina” la prima delle due fregate è stata formalmente consegnata alla Marina egiziana, che ha cancellato il nome dell’eroe italiano medaglia d’oro “Spartaco Schergat” e l’ha ribattezzata “Al-Galata”. Poco meno di un mese fa sono cominciate le prove a mare davanti al cantiere Muggiano per la seconda delle fregate cedute all’Egitto, che sarà consegnata a breve. Era stata già battezzata a nome di un altra medaglia d’oro dei mezzi d’assalto italiani, “Emilio Bianchi”: nome anch’esso cancellato perché l’Egitto ha ribattezzato la nave “Bernees”.

 

Fincantieri ha comunque assicurato che sono state già tagliate le lamiere per la prima delle due nuove fregate che sostituiranno per la Marina quelle vendute all’Egitto. C’è solo un piccolo dettaglio: saranno pronte e operative tra due anni o più. Ma c’è poco da fare: Pecunia non olet dicevano i filosofi latini, i soldi non hanno odore. E di questi tempi evidentemente fanno più comodo delle navi, almeno a breve termine.

A.F.

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