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MSC anche per ferrovia nel combinato sul Far East

Nella foto: Un rompighiaccio nell’Artico.

BOLOGNA – Il sito dell’interporto di Bologna ha ripreso in questi giorni un servizio di Ship2Shore nel quale si evidenzia come il duello tra MSC e Maersk – i due giganti europei del traffico marittimo dei TEUs – si stia spostando anche in campo ferroviario.

La compagnia italo-svizzera MSC, sul punto di sorpassare quella danese in vetta alla classifica si sta impegnando anche nel trasporto combinato mare+ferrovia dal Nord Europa all’Estremo Oriente e viceversa.

All’annuncio di Maersk – scrive Ship2Shore nel testo rilanciato da Bologna – che ha aumentato in modo considerevole le frequenze del suo servizio AE19, segue quello di MSC che “ già oggi offre una nuova soluzione intermodale fra Asia e Europa. La nuova soluzione comprende sia un servizio marittimo sia un servizio ferroviario che, partendo dalla Cina, dalla Corea e dal Giappone arriverà sino in Europa, attraverso Vladivostok e Vostochniy, con possibilità di ulteriori connessioni da San Pietroburgo, dove le merci possono essere spedite direttamente via mare ad alcuni dei principali scali europei come Anversa, Bremerhaven, Rotterdam e Le Havre, o in alternativa potranno sfruttare la nostra reti di connessioni marittime e terrestri per raggiungere ogni punto del continente”.

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MSC ha recentemente fatto sapere – continua il servizio – di non essere interessata, soprattutto per motivi ambientali, a sfruttare la rotta artica come relazione fra Europa e Asia. “Siamo un’azienda responsabile, questa decisione è l’unica possibile – commenta il ceo della compagnia Soren Toft – e ritengo che una posizione come questa dovrebbe essere condivisa da tutti i global carrier: alcuni lo hanno già fatto, spero altri ci seguano: bisogna anteporre la salvaguardia dell’ambiente ai profitti. La rotta che passa attraverso l’Artico non può essere una soluzione per le sfide del mercato, siano esse a breve o a lungo termine”.

“Tentare di aprire nuove rotte di navigazione che sfiorano la calotta polare suona come l’ambizione ignorante di un esploratore del XVIII secolo, invece oggi sappiamo che quella rotta comporterebbe ulteriori rischi per gli essere umani e molte altre specie in quella regione, oltre a peggiorare l’impatto del trasporto marittimo sull’ambiente”, aggiunge Bud Darr, vicepresidente esecutivo per la politica marittima del gruppo MSC.

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Pubblicato il
17 Aprile 2021

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