Porti di Roma, bilancio OK

Pino Musolino

CIVITAVECCHIA – Gli uffici reggono ma i conti sono in crisi. L’ha confermato la seduta del Comitato di Gestione dell’AdSP del Mare Tirreno Centro Settentrionale presieduta da Pino Musolino che ha anche preso atto all’unanimità della procedura di allerta e prevenzione della crisi per l’esercizio finanziario 2022. 

Pur con l’attuazione del piano di risanamento adottato nei mesi scorsi – dice la nota dell’AdSP – e l’inizio della ripresa dei traffici, importante in termini relativi ma ancora contenuta in valori assoluti, la bozza di bilancio di previsione 2022 presenta un disavanzo finanziario di circa 3,9 milioni di euro. 

La copertura di tale deficit passerà necessariamente – continua la nota – attraverso un aumento delle aliquote dei diritti dell’infrastruttura portuale, per generare nuovo gettito per 1,4 milioni, con l’aumento delle entrate tributarie e dei canoni demaniali per l’adeguamento Istat del 3% per circa 0,5 milioni e la riduzione della spesa corrente per almeno 2 milioni di euro. 

La previsione relativa alla riduzione di spesa è correlata alla clausola sospensiva della contrattazione di secondo livello del personale dell’AdSP, con effetti a decorrere dal primo gennaio 2023. 

Condizione essenziale per garantire quanto illustrato alle organizzazioni sindacali è l’ottenimento dei ristori previsti nel DL Trasporti, la cui conversione in Legge dovrà avvenire entro il prossimo 9 novembre. 

“Intervenire in questo modo sui lavoratori – afferma il presidente Musolino – era l’ultima delle opzioni che avremmo voluto utilizzare e per questo abbiamo atteso fino al termine ultimo di approvazione del bilancio di previsione i ristori promessi dallo Stato e previsti in una norma del 2020. In realtà, fino ad oggi, non è arrivato un solo centesimo per evitare il default del Porto di Roma, nonostante gli impegni assunti ad ogni livello istituzionale. Attendiamo ora con fiducia che i soldi già stanziati possano essere erogati a novembre, per non gravare sul personale e sul lavoro.”

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