Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Per undici ok, due boom e gli altri in perdita

MILANO – È stata pubblicata nei giorni scorsi “I Terminal container in Italia: un’analisi economico-finanziaria”, elaborata (per il quinto anno consecutivo) dal Centro Studi Fedespedi con lo scopo di analizzare le performance economico-finanziarie delle società di gestione dei principali terminal italiani. Un settore che ha un ruolo sempre più cruciale nel sistema portuale italiano e internazionale, oggetto di grande interesse da parte delle compagnie marittime, protagoniste negli ultimi anni di processi di integrazione verticale della filiera logistica. L’analisi di quest’anno fotografa l’andamento dei terminal italiani nel 2020, anno segnato dall’emergenza Covid-19.

Per quanto riguarda le performance operative – TEUs movimentati – nel 2020 gli undici terminal analizzati (vedi in fondo al servizio) hanno movimentato complessivamente 8,580 milioni di TEUs – il 79% del totale italiano (10,867 milioni di TEUs) – su una superficie totale di 4,8 milioni di metri quadrati e avvalendosi di 87 gru da banchina; rispetto al 2019, nel 2020 hanno registrato una crescita complessiva dell’1,6% in termini di TEUs movimentati. Il risultato complessivo di segno positivo è ascrivibile in massima parte alle performance del Medcenter Container Terminal di Gioia Tauro (+26,6%), che dopo il passaggio del controllo al gruppo MSC, tramite la controllata TIL, è ritornato sopra i 3 milioni di TEUs, e del Salerno Container Terminal (+47,2%). Gli altri terminal hanno risentito della crisi pandemica e della conseguente riduzione delle attività economiche e dei traffici. Punte negative sono registrate a Genova, primo porto container a livello nazionale, che registra -13,4% al Sech e -13,5% a Voltri, a La Spezia (-17,1%) e a Venezia (-17,8%); migliori le performance di Trieste (-0,1%) e Napoli (+1,4%).

[hidepost]

Per quanto riguarda, invece, le performance economico-finanziarie, il lungo blocco dell’economia mondiale ha pesato sulle attività delle società terminalistiche italiane: i terminal hanno realizzato nel complesso un fatturato di 663,8 milioni di euro con un valore aggiunto di 388 milioni di euro e un risultato finale di 72,2 milioni di euro. Rispetto al 2019 (708,8 milioni di euro) il fatturato complessivo si è ridotto del -6,4%. Nonostante la flessione del fatturato, quasi tutte le aziende (ad eccezione di Genova Sech e Livorno) hanno chiuso positivamente il bilancio, pur con utili in calo (nel complesso si sono ridotti del -23,3%). I risultati dei singoli porti in termini di fatturato seguono i risultati delle performance operative (TEUs movimentati): Gioia Tauro e Salerno registrano rispettivamente +27,2% e +10,2%. Risultati negativi, invece, a Genova Sech (-10,7%), Genova Voltri (-14,5%), La Spezia (-16,3%) e Venezia (-17,8%).  

I terminal analizzati sono: Ancona (Adriatic Container Terminal), La Spezia (La Spezia Container Terminal), Salerno (Salerno Container Terminal), Genova (Southern European Container Hub e Voltri Terminal Europa), Gioia Tauro (Medcenter Container Terminal), Livorno (Terminal Darsena Toscana), Napoli (Co.Na.Te.Co), Ravenna (Terminal Container Ravenna), Trieste (Trieste Marine Terminal) e Venezia (Venezia Container Terminal).

[/hidepost]

Pubblicato il
10 Novembre 2021

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio