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Sul ponte di Aponte

LIVORNO – Per qualcuno era da tempo una notizia scontata: MSC che si è presa in carica la balena azzurra di Moby (e Tirrenia/Cin) in vista di un’operazione “ponte” che mira a fare della Darsena Europa il completamento del suo network terminalistico nel Tirreno: da Genova, con tutti i suoi limiti legati al territorio, a Gioia Tauro, dove l’espansione è praticamente proiettata all’infinito, fino a Livorno.

Perché Livorno? Provo a fare qualche ipotesi: non dimenticando che quando il comandante Gianluigi era solo un piccolo armatore di grandi speranze, proprio a Livorno trovò una spalla importante – e non solo una spalla – in Aldo Spadoni, alla cui famiglia è rimasto sempre legato. A volte anche il cuore conta. Appunto.

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Gianluigi Aponte

Oggi Livorno ha un porto commerciale rintanato dentro i canali, con la Darsena Toscana e il canale delle industrie dove le navi e le imprese si danno nelle costole l’un l’altra. Eppure MSC ha messo da tempo gli occhi – e una cospicua dote di milioni – sulla sponda Est della Darsena Toscana, dove le sue grandi navi arrivano solo grazie alla perizia dei comandanti e dei piloti. Il merger con Enio Lorenzini, uno dei più capaci imprenditori di pura razza labronica, non è stato certo progettato per rimanere sull’asfittica sponda Est. Lo capiscono anche le pietre. E il cappello che MSC ha messo insieme a Onorato sulla Porto 2000 – anche in questo caso con una sagomata di soldi (per il momento solo promessi, ma…) – non è certo per divertirsi a rompere le uova nel paniere dell’avversario storico dei due, il Gruppo Grimaldi. MSC non è solo il primo player al mondo nel settore dei container e uno dei più vivaci nell’espansione logistica delle merci-terminal, vettori navali, stradali ed anche aerei cargo – ma è anche un colosso delle crociere. Torna dunque l’impegno sulla Porto 2000, anche se ad oggi le crociere MSC a Livorno si sono fatte poco vedere. Perché?

Forse per tenervi un low profile in attesa di definizione della vertenza con l’altro terminal passeggeri (Grimaldi), più probabilmente perché Livorno ad oggi non offre certo i servizi che la qualità delle crociere MSC pretende. Pazienza: le pere si colgono quando sono mature.

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Vincenzo Onorato

Bastano queste mie forse strampalate ipotesi per definire una strategia livornese di MSC, con il ponte gettato insieme a Moby sulle nostre banchine? Se dovessimo fermarci alle banchine, compresa la futura Darsena Europa, sarebbe forse una visione parziale. Però Aponte e i suoi sono da tempo abituati a pensare in grande. Molto in grande. E se guardiamo al territorio più allargato, è facile ipotizzare un porto costituito da Darsena Europa, interporto/retroporto Vespucci collegato alle reti TEN-T e riferimento di hub come Pharma, DHL, FS Cargo, eccetera: collegato il tutto anche al porto di Piombino, che una volta eliminato lo strangolamento stradale (e ormai quasi ci siamo) è l’unico scalo con Gioia Tauro ad avere fondali a 20 metri. Tanto appetitoso, anche Piombino, che non per niente il Grimaldi Group ci ha messo anch’esso il cappello sopra, sia pure aspettando i tempi giusti.

Voglio andare ancora un pò oltre. Chi ha vinto la gara per le opere foranee della Darsena Europa? Un pool di cui fa parte anche Fincantieri infrastrutture: lo stesso mega-mega-gruppo ormai internazionale con cui MSC intrattiene rapporti milionari per la costruzione delle sue gigantesca navi da crociera. Fincantieri si accontenterà di fare le dighe? O alla prossima gara per la costruzione della Darsena Europa si farà di nuovo sotto, magari in merger con MSC?

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D’accordo, ho fatto correre la fantasia. L’unica cosa ormai che riesco a far correre. Se poi ho pisciato fuori dal vaso, come si dice a Livorno, chiedo scusa. Ma da vecchio livornese, mi piacerebbe che il futuro fosse anche un pò questo.

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Fa anche gioco, sulla visione generale del quadro che abbiamo provato a costruire, l’annuncio che la Commissione europea ha riconosciuto come interessata agli aiuti europei gran parte del territorio livornese, compresa tutta l’area portuale e industriale, “area ex art. 107 3c del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea”. 

Il comprensorio di Livorno, Rosignano, Collesalvetti e Fauglia è adesso inserito nella nuova “Carta degli aiuti per l’Italia a finalità regionale 2022-2027”, con la relazione dalla vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager al ministero degli esteri del Governo italiano.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
30 Marzo 2022

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