ROMA – Nonostante le riduzioni degli inquinanti in atmosfera, nel 2021 ben 97 europei su 100 hanno ancora respirato ogni giorno quantità di polveri sottili PM2.5 ben superiori alla soglia di sicurezza fissata dall’Oms. Anche per gli altri inquinanti principali la situazione non è migliore. Per i PM10 l’esposizione eccessiva riguarda il 76% della popolazione, per l’ozono il 94%, per l’NO2 il 90%. Lo riporta lo Europe’s air quality status 2023 appena pubblicato dall’Agenzia ambientale europea (EEA).
L’Italia resta fanalino di coda per gli inquinanti in atmosfera. “L’Europa centro-orientale e l’Italia hanno registrato le più alte concentrazioni di particolato, principalmente a causa della combustione di combustibili solidi per il riscaldamento domestico e del loro utilizzo nell’industria”, si legge nel rapporto.
I dati provvisori per il 2022 dell’EEA confermano la scarsa qualità dell’aria in pianura padana. La mappa degli inquinanti in atmosfera colora di arancione – concentrazioni di PM10 sopra la soglia UE di 50 µg/m3 – gran parte della pianura, parte delle Marche e del Lazio, tutte su livelli assimilabili a quelli della Polonia o della Bulgaria. Per i PM2.5 la situazione della penisola è peggiore, con vaste zone anche al Centro-Sud su livelli d’allarme per le polveri sottili.